Un anno alla guida di Sesto

«L’obiettivo è rafforzare l’asse del Nordmilano
per coordinarci e fronteggiare i temi più delicati»

A una anno dall’insediamento, che bilancio può fare?
«Sicuramente un bilancio molto positivo. Abbiamo rispettato i punti del nostro programma elettorale. Fin dal primo giorno abbiamo lavorato sulla sicurezza. Abbiamo inoltre deciso in consiglio comunale la cancellazione del progetto della grande moschea. Abbiamo avviato il progetto di video sorveglianza. Siamo arrivati a quota 300 allontanamenti, rappresentiamo il primo Comune d’Italia per i cosiddetti Daspo urbani. Abbiamo avviato il controllo di vicinato. Inoltre i dati che abbiamo presentato confermano che i reati a Sesto nel confronto con i primi mesi del 2017 sono calati del 17 per cento . È il risultato di un lavoro di prevenzione ben attuato dai nostri agenti di polizia locale, in coordinamento con la polizia di Stato e i carabinieri».

Come ha sviluppato il tema delle politiche abitative, per l’agevolazione delle fasce più deboli della popolazione?
«Siamo partiti soprattutto dal rispetto legge. Abbiamo trovato situazioni non molto trasparenti. Siamo intervenuti sull’affittopoli sestese: locali dati quasi gratis ad associazioni ‘amiche’ della sinistra, che quindi gravano sulle spalle dei cittadini. Poi abbiamo agito sulla situazione dei subaffitti. Stiamo smascherando un sistema di abitazioni in sublocazione pagato dai cittadini, creato per agevolare gli stranieri che passavano avanti a tutti. Stiamo sperimentando la legge regionale dell’assegnazione delle case attraverso la graduatoria, che favorisce chi vive sul territorio da più tempo. Abbiamo assegnato, in base all’ordine delle graduatorie, 26 appartamenti a cittadini italiani, nel rispetto della normativa».

Facciamo il punto sulle piscine. De Gregorio e Olimpia, ma anche sulla Carmen Longo, la sua grande battaglia…
«Abbiamo ereditato una piscina chiusa, una in deroga da Ats senza manutenzioni fatte negli anni e una ridotta veramente male. Per quanto riguarda la Carmen Longo, avevamo pubblicato un avviso esplorativo per individuare gli operatori interessati alla riqualificazione. Si sono presentati in tre e tra i progetti proposti ne abbiamo individuato uno, su cui si sta lavorando.

La Carmen Longo è stata oggetto

di programma elettorale e a breve speriamo

si possa presentare alla città

il piano per la piscina scoperta.

Per quanto riguarda gli altri due impianti, dobbiamo uscire dal caos generato dalla precedente amministrazione, che ha assegnato la gestione a una società, Sport Management, ma la parte energetica l’ha affidata a un’altra, Ets, che avrebbe dovuto realizzare un progetto di efficientamento. Ets non ha saputo portare alla riduzione dei costi e settimana scorsa ha presentato il conto della ‘differenza’ all’amministrazione. Noi li abbiamo diffidati e abbiamo provveduto a denunciarli in Procura per interruzione di pubblico servizio. A breve prenderemo possesso dei contatori e nel giro di poco tempo si dovrebbe risolvere la questione. Avvieremo questa settimana l’avviso di evidenza pubblica per gli interventi strutturali che avrebbero dovuto essere compiuti già negli anni passati».

I progetti per il commercio di vicinato?
«Abbiamo ideato le baby card per offrire sconti alle nuove famiglie. A supporto dei commercianti, realizziamo e ampliamo una serie di eventi, come la Festa di San Giovanni, coinvolgendo tutti i quartieri della città, mettendo la periferia al centro, in modo da non creare zone di serie a e di serie b. Il tutto in accordo con commercianti della zona, che hanno tenuto aperto fino a tardi, potendo incrementare il lavoro e l’attività. Inoltre, è forte la nostra battaglia ai venditori abusivi, proprio per garantire il rispetto per i commercianti che pagano le tasse».

Dopo Sesto, anche altri Comuni del Nordmilano sono passati al centrodestra. Che rapporto di collaborazione si sta creando con loro?
«I rapporti sono ottimi. Si è già creato con Cologno un asse del Nordmilano e adesso con i cambiamenti a Cinisello e Bresso si sta rafforzando ancor di più. L’obiettivo è coordinarci su alcuni temi per fronteggiare alla grande Milano, creare un muro compatto politicamente contro l’egemonia milanocentrica di Beppe Sala, in particolar modo su temi come trasporti, viabilità, sicurezza, immigrazione. Tutti argomenti che vanno al di là della gestione del singolo Comune».

Per quanto riguarda il bilancio, ha un piano di rientro?
«Abbiamo previsto una manovra per rientrare dei 21 milioni di disavanzo, accertati anche dalla Corte dei Conti, e dei 14 milioni di debiti verso i fornitori. Sarà una manovra da 35 milioni di euro. Per il primo punto di disavanzo, abbiamo proposto una dilazione fino al 2044. Per il secondo, abbiamo prospettato la vendita delle farmacie comunali a copertura dei debiti. Se il consiglio comunale la approverà, passerà al vaglio della Corte dei Conti e poi si potrà partire. Il piano di rientro non vuole penalizzare i cittadini. Non aumenteremo le tasse o le tariffe, non metteremo le mani nel portafogli dei sestesi».