Le interviste ai nuovi sindaci

Giacomo Ghilardi

Sabato 14 luglio ci sarà il primo consiglio comunale da sindaco. Comincia ufficialmente la ‘rivoluzione del buonsenso’ di Cinisello?
«Il cambiamento che abbiamo auspicato in campagna elettorale è quello di riavvicinare i cittadini di Cinisello Balsamo alla politica. Sarà di sabato proprio perché vogliamo coinvolgere il più possibile la cittadinanza. I primi appuntamenti, per ora, sono le normali scadenze tra cui la variazione di bilancio sulla base dei conti che ci sono stati presentati, le nomine del presidente del consiglio comunale, dei vice presidenti e dei nuovi dirigenti. Abbiamo costruito la squadra amministrativa, ora dobbiamo costruire la squadra dei tecnici. Stiamo già lavorando inoltre su progetti da realizzare a medio lungo termine, facendo il giro dei vari uffici, come il comando di polizia locale. Questi sono i progetti che hanno portato le persone a fidarsi di noi».

A proposito dei cittadini. Siria Trezzi l’ha accusata di non aver accettato un confronto, ma lei viene già definito ‘il sindaco del dialogo’.
«Questo dimostra quanto fuori dagli schemi erano e sono tutt’ora le persone che hanno governato a Cinisello Balsamo fino a oggi. Sono stati anni luce lontani dalla gente, quella che noi ora proviamo ad avvicinare di nuovo alla politica. La scorsa settimana, dopo la nomina della giunta, insieme al vicesindaco Giuseppe Berlino siamo andati in giro per la città. In una giornata tra parchi, quartieri popolari e mercato avremo incontrato almeno 200 persone. Il ‘sindaco del dialogo’ perché è ciò che faremo da qui ai prossimi 5 anni sul territorio».

L’opposizione chiede attenzione per Pertini e altre realtà. Come agirete?
«La città va fatta rivivere. Lavoreremo sulla cultura, sugli eventi, ma soprattutto con le associazioni e gli oratori. Siamo consapevoli che soltanto costruendo una rete forte e solida con tutte le realtà della città saremo in grado di restituire cultura e vivibilità. Apro una breve parentesi su Villa di Breme Forno: ci sarà presto da confermare la convenzione con l’Università Bicocca, che da un anno l’amministrazione precedente non ha rinnovato. Dovremo quindi ridare attenzione a queste realtà, perché prima non c’è stata».

Cinisello seguirà il ‘modello Sesto’?
«Ci sono dei valori di centrodestra che ci accomunano, però le città devono essere amministrate secondo le peculiarità del singolo paese. Cinisello ha bisogno di essere una città sicura e ci stiamo lavorando. Potremmo sicuramente implementare il daspo urbano, che per il momento è stato attivato solo nel centro della città. Non ci tireremo indietro di fronte ai provvedimenti da prendere».

Simone Cairo

Sindaco Cairo, dopo aver avviato il suo mandato, quali sono i suoi primi impegni?
«Stiamo iniziando a pianificare i primi progetti. Un passaggio importante saranno le prime variazioni di bilancio previste per luglio. Quanto alle mie deleghe, mi sono dedicato quasi a tempo pieno al Pgt in quanto ci sono delle indicazioni regionali da approfondire e abbiamo avviato un dialogo con i privati che in passato hanno avuto delle convenzioni con il Comune».

Su quali temi si concentrerà per primi?
«Sicuramente sul costruire un piano di manutenzioni per scuole, strade e marciapiedi, parchi e strutture sportive. Continuiamo quanto già programmato e lavoriamo molto sulle emergenze. Abbiamo predisposto inoltre i documenti per il bando regionale per l’edilizia scolastica. Sarà difficile ottenere il finanziamento quest’anno, ma è un segnalo di cambiamento che vogliamo dare».

Le sue priorità sono cambiate dopo questo primo mese di lavoro?
«Sicuramente il tema dell’illuminazione pubblica è più grave di quello che pensassi. Stiamo cercando di individuare i giusti correttivi con l’azienda che ha vinto l’appalto, inizieremo con delle misurazioni quantitative di luminosità che attestino se siamo nei limiti di legge, poi decideremo come procedere. Si è anche verificato un guasto Enel agli impianti elettrici della casa comunale di via XXV Aprile. Stiamo intervenendo con le riparazioni non semplici ma purtroppo ci vorrà ancora qualche giorno».

Come agirete riguardo alle vasche di laminazione e alla metrotranvia?
«Per le vasche riprenderemo il dialogo con Regione Lombardia e i loro tecnici. Solo una decisione della giunta Fontana può riaprire la discussione e la definizione del sito. Auspichiamo a un’interlocuzione costruttiva, noi restiamo contrari e sosterremo ogni possibile via legale che impedisca la realizzazione dell’opera. Per la metrotranvia invece sappiamo che per tutto quest’anno i lavori non partiranno e abbiamo deciso di devolvere il mutuo della prima rata a opere necessarie per le nostre scuole, strutture sportive e strade e marciapiedi. Tutte le istituzioni coinvolte devono decidere nuovamente se continuare o chiudere questo capitolo investendo in altre opere. Noi sosteniamo il progetto della M5 Lilla».

Ha chiesto un incontro al Prefetto riguardo al centro di accoglienza di via Clerici, ci sono stati degli sviluppi?
«Il centro non rientra tra i compiti di sindaco, ma vorrei capire se insieme al Prefetto possiamo costruire un percorso che ci porti fuori dall’emergenza, riduca progressivamente la dimensione del centro e poi lo destini solo alle attività di Protezione Civile, magari rilanciandole. Non voglio credere che in Italia ogni risposta a un’emergenza diventi sempre una situazione definitiva».