La stagione calda dello shopping

Partenza a rilento ma c’è ancora tempo e la Regione invoca una ‘concorrenza leale’

Sono il momento più atteso dell’anno da chi ha la passione per lo shopping ma non solo. Moltissimi anche i compratori ‘timidi’, quelli che si lasciano andare a spese solo una o due volte l’anno, aspettano i saldi per acquistare capi di qualità a prezzo ridotto, che durino nel tempo. In tutta la Lombardia, la stagione del ribasso è iniziata il 7 luglio e continuerà fino al 30 di agosto.
Federmoda Milano prevede una spesa di 440 milioni di euro, in linea con gli incassi del 2017, con una media di 150 euro di spesa a persona in Lombardia (98 previsti a livello nazionale).
I segni della ripresa tuttavia faticano ad arrivare e le aspettative sono state deluse da una partenza in sordina, tanto che si calcola un 4 per cento in meno rispetto al 2017.
Nonostante il calo, i saldi sono essenziali per valorizzare un punto di riferimento per milanesi e cittadini dell’hinterland: i negozi di vicinato.
«I centri dell’area metropolitana – afferma Renato Borghi, presidente della Federazione Moda Italia – restano un punto di riferimento per lo shopping di moda Made in Italy, garantito in particolare dal patrimonio di negozi multimarca che assicurano relazioni sociali, rendono vive e vitali i nostri centri urbani dando decoro, pulizia, sicurezza e vivibilità».
Per questo, anche la Regione ha voluto sensibilizzare i cittadini e i commercianti sull’importanza di ‘giocare pulito’ nella partita della concorrenza fra negozi: «Mi sento in dovere di sottolineare – ha dichiarato l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli – che questo periodo di vendite deve essere improntato alla legalità e al rispetto della concorrenza leale tra gli operatori e nei confronti degli utenti. A questo proposito rivestono un ruolo molto importante i Comuni, che hanno il compito di controllare e di verificare il rispetto delle regole».
E il Nordmilano non è da meno, con le vetrine dei negozi tappezzate di richiami agli sconti: meno 30, 40 per cento su capi di marca.
Tuttavia la crisi si fa sentire anche qui e il primo giorno di saldi non ha sortito l’effetto sperato. Una causa importante del calo, al di là della crisi, è il cosiddetto shopping online, una pratica diffusa soprattuto fra i giovani. Chi ha dimestichezza con i pagamenti online preferisce fare un giro per negozi e poi comprare direttamente da casa sua, evitando le lunghe file. In ogni caso il mese di sconti è lungo e c’è ancora speranza nei tanto attesi segnali di ripresa, che potrebbero avvenire soprattutto negli ultimi giorni, da parte di quei clienti che aspettano l’ultimo momento per concludere i migliori affari.

Roberto De Santis • De Santis, Bresso


«Il primo weekend di saldi ha confermato i numeri dell’anno scorso, la domenica è stata un po’ sottotono, forse a causa della bella giornata estiva». A parlare è Roberto De Santis, membro di Federmoda e titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento di Bresso, ormai un’istituzione in città: «Per rendere più efficaci i saldi non serve cambiare la data di inizio, c’è bisogno semplicemente di un richiamo alle regole da parte della grande distribuzione». Di quali regole si parla? «Rispetto della data di inizio saldi, rispetto dei prezzi di listino e chiare indicazioni sul cartellino del capo. Se un sito online o una grande marca organizza ogni mese una campagna sconti si perde il senso del saldo, si crea confusione. E sono il consumatore finale e l’economia a farne le spese».

Andrea De Vincenziis • Devis, Cinisello Balsamo


«Per questi saldi estivi ci aspettiamo un miglioramento rispetto allo scorso anno», dichiara Andrea de Vincenziis di Devis. Che si dimostra piuttosto ottimista sul possibile andamento. «Sono arrivati diversi segnali che ci fanno essere fiduciosi: è vero, negli anni scorsi c’è stato un calo, ma ora attendiamo la ripresa. Per quanto riguarda il nostro negozio c’è anche da dire che negli ultimi anni siamo stati penalizzati dalla viabilità di Cinisello Balsamo, che ha causato un forte calo delle vendite, complice la difficoltà che ha un automobilista ad arrivare fino in centro. Ma, ripeto, siamo comunque molto fiduciosi per quello che potranno essere questi saldi: facciamo parte di quel commercio di vicinato che offre a pochi passi da casa grandi firme della moda, con sconti che possono arrivare anche al 50 per cento sugli abiti di stagione». Una proposta molto interessante, secondo De Vincenziis «Ma il messaggio che sicuramente vogliamo fare passare è che non è necessario recarsi fino a Milano, con tutti i costi che questo comporta, quando un negozio sotto casa offre la stessa qualità».

Isabel Ionno • Contrasti, Cusano Milanino


«La grande novità di quest’anno, per noi – esordisce Isabel Ionno, titolare del negozio di abbigliamento ‘Contrasti’ – consiste nell’unire i due negozi, quello da uomo e da donna, per crearne uno solo, più grande e bello». Ma la ristrutturazione non è stata sufficiente per far aumentare le vendite: «I saldi non sono partiti benissimo, purtroppo. A livello di vendite è stato uguale allo scorso luglio. In più, venerdì 6 a Cusano abbiamo avuto la notte bianca. Per noi ha significato un maggiore afflusso di persone ma non un picco consistente delle vendite».
I saldi però rimangono un’iniziativa positiva per i commercianti: «A noi il saldo fa comodo soprattutto perché aiuta a smaltire il magazzino. Tuttavia vengono mantenuti dei periodi troppo lunghi, in questo modo l’iniziativa diventa dispersiva e non sortisce a pieno l’effetto sperato».

Alfredo Viganò • Viganò, Sesto San Giovanni


«Il primo giorno di saldi è sempre quello di maggiore affluenza», afferma Alfredo Viganò, titolarle dello storico negozio di calzature di Sesto. Quest’anno però, i ricavi delle vendite non possono definirsi totalmente positivi: «Non è andata così bene rispetto agli altri anni. Sono diversi anni che si registra un trend in diminuzione, inarrestabile. Si parla di circa il 10% in meno rispetto a qualche tempo fa». Le cause della discesa sembrano essere diverse e molto valide: «Innanzitutto le abitudini di spesa degli italiani sono cambiate: si preferisce investire i propri risparmi in viaggi low cost o nel fitness. Inoltre molti scelgono lo shopping online e bisogna considerare anche i numeri del ceto medio in Italia, che si sono contratti, mentre si allunga la fila delle famiglie sotto la soglia di povertà». E il commerciante, in questa situazione di crisi generale, cosa può fare? «Anche noi siamo costretti ad abbassare alcuni prezzi, ritagliamo periodi in cui lanciamo delle offerte particolari, anche se questa strategia abbassa il margine lordo di guadagno».

L’esempio virtuoso di Cusano Milanino

Rispetto ad altri Comuni il commercio di vicinato è ancora una delle prime scelte dei clienti

­­I saldi, estivi o invernali, hanno sempre rappresentato quel periodo dell’anno in cui trovare a prezzi più bassi delle buone occasioni di acquisto. Complice diversi fattori, però, negli ultimi tempi qualcosa è cambiato, lo conferma l’assessore al Commercio del Comune di Cusano Milanino Caterina Lamanna: «Il periodo dei saldi non è più così atteso. Durante l’anno ci sono sempre attive promozioni, messe in campo dai commercianti, che danno la possibilità ai consumatori di beneficiare di scontistiche interessanti che consentono di fare acquisti, con un occhio di riguardo alla spesa». A Cusano Milanino, in particolare, lo scorso anno si era registrato un calo delle vendite durante il periodo estivo dei saldi: «Non sono andati secondo le aspettative dei commercianti, auspicate proprio in relazione alla modalità che ho appena descritto: il saldo non è più l’evento eccezionale di ‘fine stagione’ quindi le alte realizzazioni che c’erano un tempo, ormai non sono più una regola», prosegue Lamanna. Rispetto ad altri Comuni del Nordmilano, la Città Giardino punta forte sul commercio di vicinato in tutto il periodo dell’anno, con alcune novità appena introdotte. «Con l’avvallo della giunta e del consiglio comunale – spiega l’assessore al Commercio – ho pensato che ci fosse ancora un margine di miglioramento per tutto il tessuto commerciale produttivo e artigianale del nostro Comune. Per questo il 27 giugno è stato eletto il direttivo della Consulta che comprende tutti questi settori. L’esigenza è quella di avere un dialogo diretto, al fine di trovare una sinergia vincente per promuovere il nostro territorio rendendolo sempre più attrattivo. Questo sicuramente si tradurrà in benessere non solo per le attività, ma collateralmente anche per tutti i cittadini». A prescindere dallo sconto o meno, dunque, il commercio di vicinato a Cusano attrae anche dai Comuni limitrofi, come confermato da alcuni colleghi di Cinisello Balsamo. «Sicuramente – confessa Lamanna – c’è una agevolazione oggettiva strutturale. L’asse commerciale beneficia di una disposizione ottimale che permette al consumatore di passeggiare tra una moltitudine di vetrine e di trovare tutto quello di cui ha bisogno». In conclusione, Lamanna spiega i motivi dell’esempio virtuoso di Cusano Milanino: «Evidenzio il rapporto amichevole e di fiducia che con il tempo di instaura tra il commerciante e il consumatore. Un rapporto personale che forse in altre situazioni commerciali della grande distribuzione è più difficile da mantenere. Riconosco a loro anche un ruolo sociale e di servizio: il commercio di vicinato aiuta a evitare situazioni di degrado e garantisce sicurezza nelle vie del paese, mantenendolo vivo».