La rivincita è rosa Finalmente si denuncia

I casi segnalati sono in crescita rispetto al 2017
Gli esperti: «È aumentata la consapevolezza»

Anche se l’Italia ha il tasso di omicidi fra i più bassi al mondo, di violenza ancora si muore. È però una violenza specifica, mirata, che anno dopo anno è arrivata a radicarsi così in profondità, che è stato coniato un nome ad hoc: femminicidio.
La violenza contro le donne è ricordata ogni anno, in particolare, durante la giornata del 25 novembre. Nei diversi Comuni si organizzano quindi spettacoli teatrali, conferenze e iniziative per sensibilizzare la popolazione sul tema. Sì, perché i dati non sono confortanti: nei primi sei mesi del 2018, in Lombardia sono stati 7.213 i casi di violenza segnalati ai diversi centri comunali e regionali. Il dato è in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2017, quando le segnalazioni erano state 5.892.
Nello stesso territorio del Nordmilano, i dati forniti dal centro antiviolenza Venus, risalenti a marzo scorso e relativi al 2017, mostrano che sia a Bresso che a Cormano sono stati 8 i casi di donne che hanno denunciato violenze. Tre i casi a Cusano Milanino, 22 a Sesto San Giovanni e 34 a Cinisello Balsamo.
Ma ciò che emerge dall’analisi degli esperti è che non è tanto la violenza ad essere aumentata esponenzialmente, quanto la capacità delle donne di comprenderla e denunciarla. Oggi, se ne parla di più. Di questa opinione anche il medico di base Riccardo Moraca, che opera dagli anni ottanta nel quartiere sestese di Cascina Gatti: «Non dico giornalmente, ma quasi tutte le settimane vengo a contatto con pazienti che hanno subìto violenze. Spesso me ne accorgo poiché le pazienti soffrono di disturbi psicosomatici, riconducibili a una violenza subìta sul lavoro o in famiglia. Se c’è una cosa che ho notato è che negli ultimi tempi, le donne ne parlano di più».
Tuttavia, la denuncia è soltanto un primo passo, a cui necessariamente segue un cammino estremamente difficile e doloroso. Proprio per questo è importantissimo il sostegno dato alle donne da molte associazioni e organizzazioni del territorio, nonché gli eventi di sensibilizzazione patrocinati dai Comuni.


 

CUSANO – ‘Storie che curano’ calca il palcoscenico

 

È uno spettacolo teatrale fuori dalle righe ‘Storie che curano’, che andrà in scena il 30 novembre al teatro Giovanni XIII di Cusano Milanino. Le protagoniste sono tutte donne, accomunate da un’esperienza molto dura: essere pazienti del reparto di oncologia dell’Ospedale di Sesto. «Lo spettacolo non racconterà una storia seguendo la cronologia, ma esplorerà sensazioni ed episodi che le donne hanno vissuto durante la lotta contro il tumore», racconta la psicologa Chiara Magatti, che ha seguito la creazione del progetto teatrale, nato da un gruppo di supporto per le pazienti all’interno dell’Ospedale.


 

SESTO – ‘Al centro del mondo’. Racconti e dibattiti




Le associazioni ‘Atmosfere popolari’ e ‘Go’, in collaborazione con il Comune di Sesto, un evento in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il 24 novembre allo spazio contemporaneo Talamucci di via Dante, dalle 21 si alterneranno racconti, dibattito, letture di poesie e persino note musicali con gli artisti Riccardo Moraca (medico e cantautore) e Michelangelo Giordano. A moderare la serata, l’opinionista e scrittrice Ketty Carraffa. Saranno presenti alcuni referenti dell’associazione sestese ‘Da donna a donna’ e in apertura sarà possibile ascoltare la testimonianza di una donna vittima di violenza.


 

BRESSO – La moda sfila per sensibilizzare

 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Comune di Bresso ha organizzato insieme all’associazione Mittatron un evento dedicato alla sensibilizzazione sul tema. L’appuntamento è per il prossimo sabato 24 novembre quando dalle ore 16 tra la piazzetta Cavour e l’ex biblioteca comunale bressese scenderà in campo la moda per parlare di un tema troppo spesso dimenticato seppur importantissimo. ‘Sfila la violenza dalla tua vita’, questo il titolo dell’evento, parlerà proprio di questo e della bellezza del mondo femminile.


 

CINISELLO – Mostra e rassegna al centro Pertini

 

Cinisello Balsamo, per la giornata contro la violenza sulle donne, punta tutto sul gigante buono: il centro culturale Pertini. Dal 19 al 23 novembre al piano terra del centro, si può visitare la mostra ‘Immagini di un non amore’, a cura di Kirollos Youssef e Giuseppe Turati.
Dal 21 novembre al 9 dicembre poi, l’auditorium ospita la rassegna teatrale ‘Donna. Dignità e rispetto’. Apre le danze la pièce ‘Trittico contemporaneo’, seguita il 2 dicembre da ‘Voci dal silenzio’, con le donne dell’associazione Mille&UnaVoce. Per finire con lo spettacolo ‘Barbablù 2.0 – I panni sporchi si lavano in famiglia’.


 

Le femministe sono tornate

 

Una rete attiva dal 2016, che punta i riflettori su questioni di genere

Ha 34 anni, vive a Cinisello e fa parte della rete antiviolenza ‘Non una di meno’, dai tempi della sua fondazione, due anni fa. Silvia Conca, che il 24 novembre parteciperà anche alla manifestazione nazionale di Roma, racconta gli obiettivi e i valori portati avanti dal movimento.
Che cos’è e come funziona Non una di meno?
«Il movimento è nato nel 2016, con l’intento di portare in Italia il corteo per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’obiettivo è mettere in rete singoli e associazioni e per prendere qualsiasi tipo di decisione utilizza il metodo ‘assembleare’. Questa formula è stata utilizzata anche per scrivere il ‘Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere’».
Quindi avete un piano. Come verrà attuato?
«Il ‘piano’ è stato scritto non per dettare l’agenda alle istituzioni ma per dare un nostro contributo e darci alcune linee guida».
Cosa farete in occasione del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne?
«Ora siamo tese verso la manifestazione nazionale del 24 novembre, che sarà a Roma, stiamo organizzando i pullman e la mobilitazione, per cui tutti possono trovare informazioni sul sito nonunadimeno.wordpress.com. Lì ci sarà un’assemblea con donne da tutta Italia per fare il punto sul movimento e le prossime azioni. In questo periodo siamo molto impegnate anche nel contrasto al famoso Ddl Pillon, che porterebbe a conseguenze estremamente pericolose. Ma le nostre linee di discussione affrontano anche altri argomenti, se vogliamo più ‘sottili’».
Come ad esempio?
«Per esempio, siamo un movimento intersezionale. Vuol dire che durante le assemblee analizziamo i nessi tra oppressioni diverse che hanno al centro il tema della violenza di genere. Non solo la massima e tragica conseguenza del femminicidio, ma anche come una più sottile forma di discriminazione e violenza si sviluppa a scuola o sul lavoro portando alle disuguaglianze salariali, per dirne una. Un altro campo sul quale abbiamo sviluppato la riflessione è quello delle migrazioni, che spesso per le donne significano anche violenze sessuali».
Siete un movimento ‘separatista’, che vuole tenere lontani gli uomini?
«No, assolutamente. Ci sono anche alcuni uomini, pochi, devo dire, che appartengono al movimento femminista. Personalmente, penso che coloro che vogliono supportarci debbano riflettere sul tema a partire da loro, dai propri atteggiamenti e comportamenti quotidiani».
Non una di meno si occupa anche di violenza sugliuomini?
«Ci occupiamo di diverse forme di violenza di genere, attuata quindi in modo specifico, su soggetti femminilizzati. Contro ogni persona, maschio o femmina, che non corrisponde alla norma di genere più tipica e riconosciuta nella nostra società, che purtroppo è ancora molto maschilista».