Moria di pesci nel Seveso: Legambiente vuol fare ulteriore luce sulla questione

Lo scorso aprile il circolo Grugnotorto – Paderno Dugnano di Legambiente aveva denunciato la moria di pesci che aveva interessato il Seveso. Legambiente aveva quindi chiesto un rapporto più dettagliato: «Dal Distretto Veterinario Rho e Nord Milano abbiamo ricevuto comunicazione che il reperto di laboratorio, relativo agli esami compiuti sui pesci ‘non ha rilevato non conformità di natura batteriologica, virologica e anatomopatologica’»,

«Nei giorni scorsi il Distretto Veterinario di Rho e Nord Milano ci ha inviato – proseguono da Legambiente -, a conclusione di quanto di loro competenza, un ulteriore reperto di analisi che ha escluso la presenza di carbammati (insetticidi) e pesticidi fosforati e clorurati». Il circolo ha quindi preso in considerazione tutte le relazioni arrivate dagli enti coinvolti sul tema che riguarda, da anni, il fiume Seveso: «Arpa ha archiviato l’episodio imputando, presumibilmente, la moria dei pesci al problema tecnico dello sfioratore e quindi ai reflui fognari finiti nel Seveso. L’esame effettuato sui pesci e trasmessoci dal Distretto Veterinario di Rho e Nord Milano ha però escluso non conformità di natura batteriologica, quindi i pesci non son morti a causa dei reflui fognari. Le ultime analisi hanno escluso la presenza di insetticidi e pesticidi. La presenza nel Seveso di acqua nero violacea, verbalizzata da tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, non è stata indagata».

Altri due episodi, inoltre, si sono verificati lungo il corso del fiume lo scorso giugno e luglio, sollevando quindi nuovi dubbi: «Tutti i casi considerati si sono verificati dopo eventi di pioggia. C’è una relazione? Forse la poca acqua presente nel Seveso, negli episodi considerati, dipende dall’intervento del deviatore nel canale scolmatore, attivato in presenza di piogge? Potrebbe essere che i pesci muoiono per la poca acqua in cui, in alcune situazioni, si vengono a trovare?  Poca ossigenazione? Però resta senza risposta una domanda fondamentale: cos’era quel liquido nero violaceo?».

Legambiente ha comunque deciso di voler ulteriormente far luce sulla questione, senza fermarsi: «Abbiamo scritto ad Arpa Lombardia -Dipartimento di Milano e restiamo in attesa di riscontro».