Una martire, un rugbista e un partigiano: intitolati tre giardini a Sesto

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La giunta comunale ha deliberato l’intitolazione del giardino tra le vie Cavallotti e XXIV Maggio a Norma Cossetto, martire delle Foibe. Nel ’43, ad appena 23 anni, Norma Cossetto fu arrestata dai partigiani comunisti jugoslavi, violentata e poi gettata in una foiba nei pressi di Villa Surani, in Istria. Nel 2005, l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito a Norma Cossetto la medaglia d’oro al valor civile.

Anche l’amministrazione di Sesto San Giovanni, tramite l’intitolazione di un giardino alla sua memoria, ha voluto omaggiare Norma Cossetto per il suo sacrificio in un’epoca buia della storia italiana.

«Siamo orgogliosi di intitolare un giardino di Sesto San Giovanni a Norma Cossetto – commenta il sindaco Roberto Di Stefano -. Il ricordo della sua terribile vicenda deve essere tenuto vivo perché simili pulizie etniche non si verifichino più. È necessario ricordare le migliaia di esuli istriani, fiumani, giuliani e dalmati costretti ad abbandonare le loro case e uccisi nelle Foibe dai partigiani comunisti jugoslavi solo per il fatto di essere italiani».

La giunta comunale ha deliberato anche l’intitolazione del campo da rugby del centro sportivo Manin a Roberto Beretta. Dopo aver concluso la sua carriera da rugbista nel ruolo di pilone, nel 2008, insieme a quattro soci, ha fondato il rugby Sesto, oggi Geas Rugby Sesto San Giovanni. Fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2009, Roberto Beretta, ha svolto il ruolo di consigliere del club, impegnandosi a raccogliere sponsorizzazioni per la società. A lui si deve anche l’ingresso del rugby nelle scuole di Sesto, a partire dai Salesiani e dalle Calamandrei.

L’area verde di via Masaniello, invece verrà intitolata alla memoria di Federico Sala, primo presidente della Coop. Torretta dal ’54 al ’64 e consigliere d’amministrazione fino all’84. All’età di 15 anni lavora alla Ercole Marelli come meccanico aggiustatore. Durante la Seconda Guerra Mondiale, giovanissimo viene caricato su un treno direzione Buchenwald, ma riesce a scappare e a rifugiarsi in Svizzera dove svolge funzioni di collegamento coi partigiani. Rientrato a Sesto, nel ’54 insieme ad altri soci fondatori costituisce la Cooperativa Edificatrice Nuova Torretta con sede in via Milanese 7.