Lettera dei sindaci di Cusano e Cormano a Conte: è polemica dal Pd

Nei giorni scorsi Valeria Lesma e Luigi Magistro, sindaci di Cusano Milanino e di Cormano, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per chiedere la riapertura di tutti gli esercizi commerciali. I circoli del Partito Democratico di Cusano Milanino e Cormano hanno però espresso alcune perplessità in merito.

«Pur condividendo le preoccupazioni del mondo del commercio, dell’artigianato e dell’industria sulle tempistiche di riapertura delle attività – scrivono i Dem – e dopo aver scambiato idee e proposte con tanti dei nostri iscritti che fanno parte di queste categorie, riteniamo che la lettera firmata dai due sindaci sia del tutto inefficace, volta solamente ad aumentare il consenso politico, ottenuto sulle paure delle persone».

«Rileviamo inoltre un ulteriore punto di debolezza nella scelta di rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio, ignorando tutti i soggetti intermedi come ad esempio l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di cui entrambi i Comuni fanno parte», proseguono.

E proseguono: «I due sindaci in sostanza hanno avanzato una richiesta di modifica rispetto al Dpcm del 26 aprile, sottovalutando che le scelte fatte dal comitato tecnico-scientifico sui tempi di riapertura di alcune categorie di attività commerciali (come bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici) sono motivate dal fatto che queste tipologie di attività espongono le persone ad un rischio di contagio ben più alto rispetto alle altre».

Si solleva poi ila questione di tamponi e test sierologici da affrontare con la Regione. «Ribadiamo inoltre che al momento non vi è ancora una chiara strategia di controllo del contagio sul territorio e mancano chiare indicazioni su tamponi e test sierologici. I due sindaci rispetto a questi elementi non hanno però esposto nessuna richiesta a Regione Lombardia».

I circoli di opposizione accusano i sindaci di non aver avanzato porposte concrete. «Nella lettera non vengono citate idee o proposte concrete che gli stessi sindaci potrebbero fin da subito mettere in campo a favore delle attività commerciali più colpite come ad esempio: riduzione della Tari, annullamento per l’anno 2020 della Cosap e dell’occupazione suolo pubblico, tariffe agevolate sulle affissioni pubbliche. Proposte che i gruppi consiliari del Partito Democratico avevano già avanzato quasi un mese fa senza per il momento vedere nessuna attuazione di esse».

«Risulta chiaro che la situazione ad oggi è migliore rispetto alle settimane passate ma resta comunque incerta ed è quindi necessario procedere con grande prudenza», concludono dalle sezioni locali del Pd.