Bresso, l’ex sindaco Vecchiarelli: «Non mi hanno permesso di salutare il consiglio»

L’ex sindaco di Bresso e poi consigliere comunale Ugo Vecchiarelli si è dimesso nei giorni scorsi lasciando i banchi dell’opposizione. Il motivo riguarda la sua nomina nel cda di Amiacque, una società pubblica di proprietà dei 200 Comuni del consorzio. Vecchiarelli ha scritto una nota in cui racconta di non aver potuto congedarsi di persona dal consiglio comunale perché i capigruppo della maggioranza non lo avrebbero «ritenuto necessario».

«Dopo le mie dimissioni dal consiglio comunale – scrive l’ex sindaco nella nota – ieri sera, 26 giugno, c’è stato il consiglio di surroga che ha consentito l’ingresso della neo consigliera Graziana Condorelli della Lista Manni, a cui va il mio augurio di buon lavoro.

Un paio di settimane fa, avevo chiesto al sindaco Cairo di potermi dimettere in consiglio per poter fare un saluto e leggere la mia lettera di dimissioni, ma la tempistica non lo ha reso possibile in quanto il consiglio programmato dalla capigruppo del 9 giugno, era stato previsto per il 30.

Nel rispetto di quanto previsto dalla norma, essendo stato nominato consigliere di amministrazione di Amiacque (società pubblica di proprietà dei 200 comuni consorziati) in data 11, dopo aver fatto richiesta al sindaco senza alcun esito, in data 17 ho formalizzato le mie dimissioni.

Nei giorni scorsi il capogruppo del PD Lorenzo Frigerio aveva chiesto al Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Pagano la possibilità di poter fare ugualmente un saluto nel consiglio di ieri sera, ma nonostante la sua disponibilità, i capigruppo di maggioranza in coda alla commissione in previsione del Consiglio di martedì 30 hanno asserito che ‘non era necessario’. Sono rimasto in silenzio fino ad oggi nella speranza che il buon senso e il rispetto potessero prevalere, ma evidentemente non era necessario.

Devo prendere atto che chi non ha una storia politica da raccontare e decide di negare il saluto ad un sindaco della città dimostra una grande, grandissima debolezza. Noi ci saremmo comportati molto diversamente. Per il resto, come detto, continuerò a dare il mio contributo come cittadino e dirigente provinciale del Partito Democratico, perché, per chi ci crede, la politica non ti abbandona mai».