Milano, muore la fondatrice del Fai Giulia Maria Crespi: il saluto del sindaco

È morta negli scorsi giorni Giulia Maria Crespi. La donna, 97 anni, è stata la fondatrice del Fai, il Fondo ambiente italiano, una delle realtà di valorizzazione culturale e paesaggistica italiana di maggior rilievo.

Il sindaco di Milano Beppe Sala le ha dedicato alcune righe di commiato: «La scomparsa di Giulia Maria Crespi priva Milano di uno dei punti di riferimento più precisi e consapevoli della sua recente vicenda storica. Giulia Maria, a cui mi legava un rapporto di schietta amicizia, è stata una lucida esponente di quella imprenditoria cui la nostra terra deve molto del suo sviluppo e della sua capacità di confronto con l’Europa. Ma la sua vita è connotata dall’intuizione da cui è scaturita la sua creatura più preziosa, il FAI – Fondo Ambiente Italiano. Giulia Maria Crespi ha dedicato gran parte della sua vita, fino agli ultimi giorni della sua esistenza, a organizzare, curare e far crescere la partecipazione di migliaia e migliaia di italiani, dai grandi imprenditori al più semplice dei cittadini, a favore del recupero e della manutenzione del patrimonio artistico e paesaggistico del nostro Paese. Il Fai, grazie a lei, è un modello per tutto il mondo di quella cura che il nostro Paese merita. Deve essere nostro impegno fare in modo che la sua lezione non vada perduta».

Lo stesso consiglio di amministrazione del Fai ha scritto una nota diffusa sui social: «La scomparsa di Giulia Maria Crespi, fondatrice e Presidente Onoraria del Fai segna un momento cruciale nella storia della Fondazione, e vena di infinita tristezza l’animo del Consiglio di Amministrazione, del Comitato dei Garanti, della struttura operativa e delle Delegazioni del FAI che a lei con unanime riconoscenza dedicano il più commosso tributo. La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire».