Rimborso viaggi, il Codacons avvia le prime cause: «Il voucher comporta una lesione dei diritti sanciti dalla Legge»

Si è espresso anche il Codacons Lombardia sul tema che riguarda il rimborso dei viaggi saltati durante il periodo di lockdown.

Centinaia e centinaia di persone che avevano acquistato pacchetti turistici per il periodo interessato e che si sono visti, quindi, nell’impossibilità di partire o con la propria prenotazione annullata senza poter far nulla.

«Il Codice del Turismo e l’Unione Europea – dichiarano dal Codacons – hanno chiarito più volte come sia riconosciuto, in questi casi, il diritto del consumatore ad ottenere il rimborso monetario di quanto versato all’atto dell’acquisto del pacchetto. L’emissione del voucher, infatti, non assolve tale obbligo e non ristora il pregiudizio patito dal consumatore. Deve essere sancito il diritto del consumatore ad avere il rimborso monetario di quanto speso per acquistare un pacchetto turistico; il voucher comporta una lesione dei diritti sanciti dalla Legge».

Marco Donzelli, presidente del Codancos, ha aggiunto: «L’associazione è a fianco di tutti coloro che si sono trovati danneggiati da quanto accaduto, che facevano affidamento sulla prenotazione fatta per potersi godere delle meritate vacanze, e che si sono visti privati non solo della vacanza ma anche dei propri risparmi. In questo periodo così difficile anche dal punto di vista economico i consumatori hanno diritto ad avere il rimborso monetario di quanto pagato».