Sesto, rientro a scuola: i genitori incontrano l’assessore

Roberta Pizzochera, assessore ai Servizi Sociali Roberta Pizzochera, assessore ai Servizi Sociali

Giovedì 30 luglio i rappresentanti dei genitori delle scuole materne ed elementari di Sesto San Giovanni hanno incontrato l’assessore al’Educazione Roberta Pizzochera. L’argomento era il rientro in classe a settembre. I temi di cui si è discusso sono stati diversi:

Personale: «L’amministrazione comunale ha garantito la disponibilità a condividere un testo da inviare all’ Ufficio Scolastico Regionale per sollecitare l’assegnazione del personale richiesta dai Dirigenti per incrementare l’attuale organico (sia come docenti che personale At) e garantire un tempo scuola regolare», scrivono in una nota i genitori. 

Prolungamento orario: «Abbiamo richiesto al Comune la possibilità di integrare l’orario scolastico (quindi essenzialmente il pomeriggio per le scuole dell’infanzia) con servizi forniti dall’ente. Si tratterebbe, chiaramente, di servizi a pagamento a domanda individuale come è sempre stato per i servizi di post-scuola. Ciò richiederebbe un’organizzazione tra scuola e Comune per suddividere i gruppi classe in base a chi chiederà di accedere al servizio pomeridiano in modo da garantire il mantenimento dei gruppi. Il tema risulta però complesso proprio a livello normativo. L’assessore ha spiegato che, dal confronto con Anci, l’intervento del Comune con un servizio di dopo scuola si potrebbe configurare come un «danno erariale» in quanto l’ente locale andrebbe a coprire con risorse proprie una fascia temporale ancora di competenza della scuola (quindi dello Stato centrale) e già finanziata dallo stato. Secondo l’assessore e Anci, infatti, non siamo di fronte a una effettiva riduzione del tempo scuola in quanto le famiglie all’atto dell’iscrizione hanno aderito ad un tempo scuola di 40 ore, pertanto qualsiasi attività svolta dalla fine del tempo ridotto all’ipotetico termine delle lezioni si configura come tempo scuola curricolare e non extracurricolare e pertanto soggetta alle regole e alle responsabilità della scuola. Questo aspetto non è però chiarissimo ed anche alcuni Dirigenti presenti si sono riservati di verificare poiché il tempo ridotto è legato all’emergenza sanitaria e le scelte assunte sono legate ad una lettura delle linee guida a volte non uniforme da parte di tutti i dirigenti scolastici, tant’è che esistono attualmente alcune differenze nell’organizzazione basate su un’interpretazione diversa delle linee guida, in particolare per la fascia da 3-6 anni. Per superare il tema danno erariale occorrerebbe infatti una indicazione esplicita da parte dello Stato affinché gli enti locali intervengano a colmare questo tempo scuola mancante. Inoltre, sarebbero necessarie anche risorse statali ad hoc da dedicare a servizi di prolungamento orario. In tal senso abbiamo anche fatto notare che se un eventuale servizio fosse totalmente a carico dei genitori questo non graverebbe sulle casse comunali e non si creerebbe nessun danno.

Pre e post-scuola: «non essendoci linee guida specifiche vanno rispettate le indicazioni generali attualmente in essere per la scuola, in particolare il mantenere anche per questi servizi la suddivisione in gruppi ristretti e fissi che richiederebbe molto personale e quindi di fatto impedirebbe l’attuazione del servizio.Il problema tracciabilità dei gruppi all’interno del tempo scuola è un tema importante perché ha a che fare anche con una responsabilità penale. L’assessore scriverà all’Asst per chiarire questi aspetti. Entro i primi di settembre, Asst Nord Milano dovrebbe anche fornire dei protocolli sanitari e di sicurezza per la scuola. Si ipotizza un’attività di screening sia per docenti che per studenti, ma non è certo poiché anche loro stanno attendendo indicazioni precise dall’Istituto Superiore di Sanità».

Gestione entrate-uscite: «stante l’organizzazione di molte scuole di suddividere i momenti di ingresso ed uscita delle classi su più punti di accesso ed essendoci un problema di organico insufficiente (mancanza di personale Ata) per vigilare è stata considerata l’ipotesi di chiedere un supporto da parte di Cri o di altre associazioni di volontari. L’assessore prenderà contatti per comprendere se esiste una disponibilità e si valuterà l’effettiva esigenza delle diverse scuole».

La posizione dell’assessore

«Stasera abbiamo incontrato i rappresentanti del Forum genitori – ha dichiarato Roberta Pizzochera alla fine della riunione – insieme ai dirigenti scolastici degli istituti di Sesto San Giovanni. Da parte dell’amministrazione il confronto è sempre aperto per tutelare famiglie e alunni. Sin da prima che venissero decise le linee guida da parte del Ministero, ci siamo attivati per trovare risposte e dare soluzioni. Dopo aver attivato un tavolo di lavoro coi dirigenti scolastici e averne ascoltato le esigenze, in questi giorni abbiamo inviato ai presidenti dei Consigli di Istituto e ai presidenti dei Comitati Genitori di ciascuna scuola il piano di interventi che abbiamo messo a punto per poter ripartire a settembre in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme anti covid. Interverremo sia sulle strutture, per rendere più funzionali gli spazi, sia sugli arredi con l’acquisto di nuovi banchi, cattedre, lavagne, armadi, sedie. A tutti gli istituti che ci hanno presentato criticità in vista della ripartenza, abbiamo messo a disposizione personale della manutenzione e personale Dussmann per ciò che concerne il servizio mensa. Per quanto riguarda l’eventuale riduzione dell’orario nelle scuole dell’infanzia, sottolineiamo che questa è causata dalle carenze d’organico avendo i dirigenti scolastici bilanciato l’assenza, nelle linee guida del governo, del distanziamento di un metro con la separazione di due gruppi-classe per garantire la massima sicurezza a tutela dei bambini. A tal proposito, in merito al pre/post-scuola, come amministrazione comunale abbiamo chiesto ad Ats di pronunciarsi sulla possibilità di costruire gruppi diversi dalla sezione, ma ugualmente stabili e tracciabili così da superare gli ostacoli e offrire alla famiglie un servizio che possa garantire la conciliazione lavoro famiglia».