Dietro l’angolo – La rubrica
Vicino a Porta Ticinese a Milano la basilica di Sant’Eustorgio custodisce storie, reliquie e testimonianze.
Basti pensare che al civico 8 di piazza Sant’Eustorgio è stato rinvenuta una vasca termale considerata la prima fonte battesimale utilizzata da San Barnaba e San Paolo nei viaggi di evangelizzazione. San Pietro da Verona fu una figura centrale nell’attività inquisitoriale del XIII secolo e protagonista di un martirio tuttora ricordato nella piazza.
Fondata in epoca paleocristiana, Sant’Eustorgio è nota soprattutto per aver accolto le reliquie dei Re Magi, secondo la tradizione, custodite a lungo nella cappella dell’Arca prima di essere trasferite a Colonia da Federico Barbarossa nel 1164. Solo nel 1904 una piccola parte è tornata in città ed è oggi visibile in un reliquiario nella stessa cappella.
La tradizionale sfilata dei Magi, che va da piazza Duomo a piazza Sant’Eustorgio, è tutt’oggi una tradizione attesa dai milanesi a ogni Epifania.
A partire dal 1234 la basilica fu affidata ai domenicani e divenne uno dei centri nevralgici dell’Inquisizione in Lombardia. Nel 1251 papa Innocenzo IV nominò inquisitore pontificio per Milano e Como frate Pietro da Verona. La sua azione determinata contro le eresie lo rese un personaggio controverso. Nel 1252, un anno dopo la sua nomina, venne assassinato in un agguato da alcuni sicari collegati agli ambienti ereticali lombardi. Il frate fu colpito con un falcetto alla testa e finito con un pugnale al cuore.
Una statua nella piazza di Sant’Eustorgio lo ritrae con il capo inciso e il pugnale conficcato nel petto. L’opera non celebra solo la figura del santo, canonizzato pochi anni dopo la morte, ma testimonia anche il clima teso e violento del periodo inquisitoriale in cui la difesa dell’ortodossia cristiana sfociava spesso in violenza e repressione.Col tempo si diffusero anche alcuni racconti su episodi miracolosi legati a san Pietro da Verona.
Secondo una leggenda locale il vescovo Giovanni Visconti avrebbe separato il capo del santo dalle altre spoglie conservandolo in privato. Questo gesto gli avrebbe causato persistenti emicranie, scomparse solo dopo la restituzione della reliquia. Da allora, san Pietro da Verona è venerato anche come protettore contro il mal di testa.
La visita alla basilica non può saltare la Cappella Portinari, esempio di architettura rinascimentale, e con l’accesso all’area archeologica sotterranea dove si possono ammirare i resti della primitiva chiesa paleocristiana.