Dietro l’angolo – La rubrica
Nel cuore di Milano, lungo corso Italia, si trova uno dei complessi religiosi più affascinanti e ricchi di storia della città: il santuario di Santa Maria dei miracoli affiancata dall’antica chiesa di San Celso.
Un luogo sacro che custodisce preziose testimonianze artistiche, ma è anche avvolto da leggende, miracoli e simbolismi scolpiti nella pietra. La devozione popolare ruota attorno all’immagine della Madonna dei Miracoli, un affresco che nel ‘400 era coperto da un velo. Secondo la tradizione, il 30 dicembre 1485, durante la messa, una fedele, Caterina Galanti, vide la Madonna sollevare il velo in un bagliore di luce, mostrandosi ai presenti. Al suo grido di stupore seguirono le esclamazioni degli altri fedeli, testimoni del prodigio. L’affresco, oggi quasi scomparso, è nascosto dietro il paliotto in argento dell’altare, mentre il velo originale è conservato in una teca ed esposto agli sposi milanesi che qui ricevono la benedizione nuziale.
Il legame tra la città e la Madonna si rinsalda nel 1630, quando le viene attribuita la liberazione di Milano dalla peste, e più tardi, simbolicamente, dalla presenza delle truppe di Radetzky. In segno di gratitudine, i nobili milanesi le donarono una lampada d’argento.
Attraversando Santa Maria si accede alla più antica chiesa di San Celso, eretta tra il X e l’XI secolo nel luogo del presunto martirio dei santi Nazaro e Celso. Qui, oltre alla tomba di San Celso, si può visitare un cortile che conserva capitelli romanici, testimonianza dell’antica struttura demolita nel 1818.
Una delle particolarità più curiose dell’edificio è rappresentata dalle sculture ‘impudiche’ che decorano l’architrave dell’ingresso: vi è raffigurata la storia della conversione e del martirio dei santi, ma a sorreggere l’architrave ci sono due figure in atteggiamenti ambigui. Quella a sinistra si scopre le vesti mostrando i genitali, quella a destra si copre. Secondo l’erudito settecentesco Allegranza, rappresentano l’invito a frenare i sensi prima di varcare la soglia del sacro.
Tra i bassorilievi che adornano San Celso, emergono altri simboli scolpiti nel marmo, carichi di significato: un uomo che trattiene un cavallo per la gamba, emblema della ragione che domina gli istinti; una testa tra due fiere, simbolo di Cristo trionfante sulla morte; una volpe che azzanna una lepre, allegoria della lussuria sconfitta dallo spirito.
Queste testimonianze scultoree, risalenti per lo più all’XI secolo, confermano il carattere unico e suggestivo della chiesa di San Celso, che ancora oggi parla al cuore di chi la visita, raccontando le radici della devozione milanese.
‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.