È online il sito ufficiale del progetto Goccia, green opportunities to clean-up contaminants through an interspecies alliance, un ambizioso piano di rigenerazione urbana e ambientale che coinvolge l’ex area industriale della Goccia nel quartiere Bovisa di Milano.
Il sito, raggiungibile al seguente link, raccoglie informazioni, aggiornamenti e opportunità di partecipazione attiva da parte della cittadinanza.L’intervento riguarda un’area di 18 ettari, un tempo sede dell’impianto per la produzione del gas, chiuso definitivamente nel 1994. Da allora, la natura ha iniziato un lento processo di ripresa spontanea, trasformando l’area industriale dismessa in un bosco urbano cresciuto tra gasometri, binari abbandonati ed edifici in disuso. Il progetto Goccia è finanziato attraverso la European Urban Initiative della commissione europea, con fondi Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale).
Al centro del piano c’è un approccio di tipo nature based solutions, ovvero soluzioni ispirate ai processi naturali per la bonifica del suolo e la valorizzazione della biodiversità. Obiettivo principale è infatti rigenerare l’area contaminata senza cancellare quanto la natura ha già iniziato a costruire: un ecosistema in crescita capace di offrire benefici ambientali, sociali e culturali. Il progetto mira a diventare un modello replicabile per altre città europee: una foresta urbana in grado di convivere con lo sviluppo urbano, tutelare la biodiversità e offrire spazi pubblici condivisi.
L’iniziativa introduce anche una visione innovativa nella gestione del territorio: il modello della quintupla elica, che include istituzioni, imprese, ricerca, cittadinanza e ambiente come attori paritari del processo. In questo contesto, anche gli elementi ‘non umani’ come il suolo, la flora e gli ecosistemi, sono riconosciuti come stakeholder attivi del progetto.Durante i lavori, la Goccia diventerà progressivamente accessibile al pubblico: visite guidate, attività educative, festival e momenti di confronto trasformeranno l’area in un laboratorio esperienziale a cielo aperto. È previsto anche il recupero a impatto zero di un edificio ex industriale, che sarà prima utilizzato dai partner e poi restituito alla città.
Il progetto si concluderà nel 2028, con l’apertura della maggior parte del bosco al pubblico. L’area sarà così restituita alla cittadinanza come esempio concreto di coesistenza tra natura e città.