È stato proclamato uno sciopero dai sindacati per venerdì 20 giugno. L’andamento delle linee Atm non sarà garantito dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.
I sindacati Cub, Sgb e Usb hanno deciso di proclamare lo sciopero come modo per contestare una serie di politiche del governo e al genocidio in Palestina. La loro protesta si oppone «alla fornitura di armi a Israele, all’economia di guerra, all’aumento delle spese militari in aggiunta ai 40 miliardi di euro previsti già per lo scorso triennio». A questo si aggiunge, sostengono nel comunicato, «la volontà di una pace nel conflitto russo ucraino, un’opposizione allo sfruttamento sul lavoro e alla precarietà e al contenimento delle retribuzioni sia in caso di rinnovo dei contratti del settore pubblico che del settore privato fatto da organizzazioni sindacali che sottoscrivono intese senza sottoporle all’approvazione dei lavoratori». L’obiettivo dello sciopero è «reclamare un aumento di stipendi e pensioni, approvare un salario minimo non inferiore a 12 euro l’ora e reintrodurre un meccanismo di adeguamento delle retribuzioni all’andamento del costo della vita». I sindacati fanno sapere che contestano «l’assenza di politiche sociali relative all’emergenza abitativa, la mancanza di piani di sviluppo dell’edilizia popolare e si pongono contro le politiche industriali che sfruttano le classi popolari». Lo stop ai trasporti è un modo per «non condividere le ultime leggi del governo sul trattamento del dissenso, chiedono politiche per risolvere i morti sul lavoro e si oppongono alla legge ‘Sbarra’ con cui il governo scarica sui lavoratori il rischio di impresa con gravi conseguenze su salari e condizioni di lavoro».