A Milano 6 casi di legionella; Ats: «Indaghiamo sull’origine del focolaio»

Dopo l’allarme per i presunti casi di legionella in via Rizzoli a Milano arriva la conferma da parte di Ats. Si tratta di 6 casi segnalati di cui 1 deceduto. Ats, Comune di Milano e MM riferiscono di star collaborando per risolvere la situazione.

L’area sotto i riflettori è il quartiere di Crescenzago, in particolar modo le case popolari MM di via Rizzoli a Milano. Il primo caso di legionella a essere segnalato lo scorso 28 giugno è stato quello di Luigi Gandini, 91enne con pregresse patologie, che è stato trasportato al San Raffaele ma che nonostante le cure dopo due giorni ha perso la vita. Al momento sono 4 le persone ricoverate, tutte quante comprese fra i 70 e i 90 anni, e tutte quante residenti negli stessi palazzi di via Rizzoli gestite gestiti dalla società MM. A segnalare quanto stava accadendo è stato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Cagnola che ha presentato un’interrogazione a palazzo Marino per chiedere chiarimenti. «I residenti di quella zona denunciano da mesi acqua calda assente o insufficiente ai piani alti, presenza di acqua torbida e maleodorante dai rubinetti, oltre ai lavori sulla calda caldaia centrale (datata oltre quarant’anni) che MM avrebbe dichiarato come causa dei disservizi» scrive Cagnolati in una nota, chiedendo di indagare e mettere in sicurezza le tubature in quella zona. Già nel 2017 lo stesso stabile era già stato colpito da un altro caso di legionella. Ieri pomeriggio è arrivata la risposta di Ats Milano che ha accertato che tutti i casi segnalati sono legati alla legionella e che assieme al Comune di Milano e MM si sta cercando di capire l’origine del contagio. Da parte sua MM Milano ha sospeso la fornitura di acqua calda e ha effettuato prelievi necessari per le indagini.

Quello della legionella è un batterio che si sviluppa negli ambienti acquatici naturali e artificiali quando non sono ben mantenuti; può proliferare e diventare pericoloso soprattutto quando le temperature delle tubature superano i 25 gradi. Il contagio avviene attraverso l’inalazione di micro goccioline d’acqua, ma non si trasmette da persona persona. I sintomi possono variare da febbre, tosse e difficoltà respiratoria e muscolare fino ad arrivare a polmonite.