Livio Macchia, storico fondatore dei Camaleonti, è morto oggi all’età di 83 anni. Nato nel 1942 Macchia era residente a Cinisello Balsamo, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Figura centrale della scena musicale italiana dagli anni ’70 in poi, è stato voce, bassista e colonna portante del gruppo per oltre sessant’anni, dal 1964 fino alla chiusura della lunga carriera della band, celebrata ufficialmente il 30 giugno scorso.
Il gruppo, fondato da Livio Macchia insieme a Paolo De Ceglie e Riki Maiocchi, ha attraversato diverse epoche della musica italiana, raggiungendo la massima popolarità a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Tra i successi più noti, Eternità, presentata al festival di Sanremo del 1970 in coppia con Ornella Vanoni e arrivata fino al secondo posto in classifica.
Nel corso della loro carriera, i Camaleonti hanno pubblicato oltre 20 album e partecipato a tutte le principali manifestazioni della musica leggera italiana, dal Cantagiro al Festivalbar, da Un disco per l’estate a Canzonissima. Hanno preso parte cinque volte al Festival di Sanremo, l’ultima nel 1993 con il brano Come passa il tempo. La band ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio della Popolarità al festivalbar del 1969 e il premio Italia alla Carriera al Fim di Genova nel 2014.
Nonostante i cambi di formazione e le difficoltà incontrate negli anni, Livio Macchia è sempre rimasto il punto fermo del gruppo, anche dopo la scomparsa di altri membri storici, come Antonio ‘Tonino’ Cripezzi nel 2022, Paolo De Ceglie nel 2004 e, più recentemente, il tastierista Massimo Brunetti nel luglio 2024. Negli ultimi anni, i Camaleonti hanno continuato a esibirsi, pubblicando anche brani inediti come Dolce Armonia (2024) e Il colore della speranza (2025), in cui Livio Macchia ha cantato accanto a Rossella Ferrari. La decisione di concludere il percorso artistico del gruppo, poco prima della scomparsa di Macchia, ha chiuso simbolicamente una stagione storica della musica italiana.