Lombardia, tre morti in due giorni nei fiumi con divieto di balneazione

Tre morti in appena 48 ore. L’ondata di caldo che in questi giorni ha spinto centinaia di persone a cercare refrigerio lungo i corsi d’acqua lombardi si è trasformata in tragedia: in diversi punti della regione si sono verificati incidenti mortali legati a bagni in zone vietate.

L’ultimo episodio è avvenuto domenica mattina, intorno alle 11.30, a Somma Lombardo, nel Varesotto. Un ragazzo di 24 anni, di origini romene, è annegato nel Ticino all’altezza della diga del Panperduto. Con alcuni amici aveva trascorso la notte sulle rive del fiume, poi il tuffo e la scomparsa sotto la superficie. I soccorsi sono stati immediati: vigili del fuoco e operatori del 118 hanno recuperato il corpo, ma per il giovane non c’era ormai più nulla da fare.

Poche ore più tardi, nel Lodigiano, un altro dramma: un 27enne si è tuffato nell’Adda, a Montanaso Lombardo, e non è più riemerso. Anche in questo caso l’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco si è concluso con il recupero del corpo senza vita.

Solo ieri, sempre nell’Adda, un ragazzo di 16 anni di origini egiziane si era immerso nel fiume a Merlino, in un tratto vietato alla balneazione. Estratto dall’acqua in condizioni disperate, era stato trasportato al San Raffaele di Milano, dove è deceduto dopo ore di agonia.