Ferragosto per molti significa vacanze e famiglia. Per i 66 ragazzi rinchiusi nell’Istituto penale minorile Beccaria di Milano, invece, le ore si consumano tra caldo soffocante, celle troppo piccole e una sensazione di abbandono. È quanto ha raccontato l’europarlamentare Ilaria Salis al termine di una visita a sorpresa effettuata proprio il 15 agosto.
«In celle già anguste alcuni ragazzi dormono su materassi a terra – ha denunciato Salis –. Le attività estive sono ridotte al minimo, le giornate si trascinano nel caldo, nei passeggi sotto il sole rovente e senza nulla da fare. È un contesto che peggiora fragilità già enormi».
Secondo l’eurodeputata di Avs, il carcere minorile somiglia sempre di più a quello per adulti: «Non educa, non riabilita, ma cronicizza il disagio. Da qui derivano episodi quotidiani di autolesionismo, tensioni, un uso massiccio di psicofarmaci e sedativi». Un modello che, osserva, allontana l’Italia dall’approccio educativo che un tempo faceva scuola in Europa.
Il dito è puntato anche contro le scelte del governo: in particolare il Decreto Caivano, che ha esteso il ricorso al carcere anche per reati minori. «Quando l’attuale esecutivo si è insediato – ricorda Salis – nei penitenziari minorili c’erano 392 ragazzi. Oggi sono 611: un aumento del 55%».