Ricorre oggi l’anniversario della scomparsa di Gaetano Scirea, difensore e libero, che ha mosso i suoi primi passi nella Serenissima di Cinisello per poi approdare alla squadra bianco nera.
Quella di Scirea è la storia di chi partendo dal basso riesce a coronare il proprio sogno, bruscamente interrotto il 3 settembre del 1989. Il calciatore si trovava in Polonia, era stato mandato lì dalla dirigenza juventina per visionare un incontro di campionato della prossima rivale della Juventus nel primo turno della Coppa Uefa. Durante il tragitto di ritorno verso l’aeroporto, l’auto su cui viaggiava, una fiat 125, azzardò un sorpasso: un furgone in direzione contraria si scontrò con l’auto che aveva delle taniche di benzina nel bagagliaio. L’impatto e l’esplosione furono fatali. Morirono assieme a Scirea, il traduttore e il dirigente polacco. Solo l’autista riuscì a salvarsi. Si concluse così a soli 33 anni, la vita di uno dei più grandi sportivi che l’Italia abbia mai avuto: elegante, intelligente e corretto.
«Oggi ricordiamo Gaetano Scirea, campione indimenticabile della Juventus della Nazionale, uomo di valori e di stile dentro e fuori dal campo. Cinisello Balsamo ha avuto l’onore di essere casa sua: qui ha vissuto e qui riposa, nella nostra città che non ha mai dimenticato le sue radici. Il suo esempio di lealtà, correttezza e passione sportiva resta un patrimonio da trasmettere ai più giovani. Scirea continua ad essere non solo un mito del calcio, ma un simbolo di come si possa vincere con umiltà e rispetto» commenta il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi.
La storia di Gaetano Scirea parte da Cernusco sul Naviglio, dove il calciatore nacque nel maggio 1953. Mosse i suoi primi passi nella squadra di Cinisello Balsamo, la Serenissima, per poi passare all’Atalanta e infine alla Juventus, dove giocò dal 1974 al 1988. Disputo ben 550 partite aggiudicandosi i più importanti trofei per club e vincendo assieme alla nazionale italiana il mondiale del 1982 in Spagna. Dopo il ritiro divenne vice allenatore della Juventus e osservatore. In suo ricordo la città di Cinisello gli ha intitolato uno dei tornei giovanili più conosciuti e anche lo stadio che, dal 2021, porta oltre a quello di Gaetano anche il nome del fratello Paolo che ha guidato la Serenissima come presidente per lungo tempo.