L’ospedale Niguarda di Milano sta sviluppando un casco innovativo pensato per proteggere gli sportivi dai traumi cranici causati da cadute durante attività come sci, ciclismo e motociclismo.
Il progetto nasce da una collaborazione tra il Niguarda, l’Università degli Studi di Milano Bicocca e il Politecnico di Milano. Secondo il dottor Gabriele Canzi, direttore della Chirurgia maxillo-facciale del Niguarda, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di sistemi di sicurezza completi, capaci di proteggere non solo la testa, ma anche il volto. Per sviluppare un casco efficace è necessario coinvolgere tre figure chiave: medici, ingegneri e sportivi, che possano supportare la sperimentazione e testarne le prestazioni. «Eppure – commenta Canzi – ci sono degli sport in cui indossare un casco integrale sembra essere incompatibile con le performance dell’agonista. È ovvio che uno sciatore non possa sciare con un casco da motociclista o da Formula 1, ma è anche vero che dei sistemi di protezione più evoluti possono migliorare le prestazioni, com’è successo in Formula 1 e nel motociclismo, dove i piloti sempre più protetti hanno iniziato a ottenere risultati migliori».
L’idea sta prendendo sempre più piede anche dopo i tragici incidenti dell’ultimo periodo, come quello di Matteo Franzoso, 25enne deceduto a Santiago del Cile a seguito di una caduta sulla neve.