È stato inaugurato al Policlinico San Donato il Brain Health Service (BHS), un nuovo servizio dedicato alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle demenze.
Il progetto, denominato 3D, si fonda sulle evidenze scientifiche più recenti che indicano come circa il 45% dei casi di demenza possa essere prevenuto intervenendo su almeno 14 fattori di rischio modificabili. Il centro, diretto da Maria Salsone, docente associata di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele, con Federico Emanuele Pozzi come referente, è parte dell’unità operativa di Neurologia e Stroke Unit dell’ospedale.
Il percorso proposto è multidisciplinare e integrato, con un’attenzione particolare alla medicina di genere, considerando che il 70% dei casi di demenza riguarda le donne. Il progetto 3D prevede la valutazione dei principali fattori di rischio femminili, tra cui predisposizione genetica, disturbi dell’umore, deficit visivi e uditivi, dislipidemia, alterazioni ormonali peri-menopausali, osteopenia, osteoporosi, disturbi del sonno, patologie parodontali, fattori cardiovascolari e abitudini alimentari.
In base agli esiti della visita neurologica e degli esami di approfondimento, vengono individuate strategie preventive personalizzate, anche attraverso l’uso di metodiche di intelligenza artificiale. «Aprire un centro per la prevenzione delle demenze è fondamentale – ha dichiarato Pozzi – perché oggi la maggior parte delle persone arriva ai centri per i disturbi cognitivi quando la malattia è già conclamata. La neurologia si sta invece orientando verso l’intercettazione delle fasi precoci, come il disturbo soggettivo di memoria (Scd), ancora sotto-diagnosticato, ma che interessa fino al 25% degli over 60».
Salsone ha sottolineato come il nuovo centro rappresenti una novità a livello europeo: «Concentrarsi sulle donne è essenziale, perché il genere si configura come il secondo fattore di rischio dopo l’età. Intervenire precocemente, considerando le specificità di genere, consente una prevenzione più mirata ed efficace».