Rebecca Piva, figlia d’arte, è protagonista della pallavolo di serie A1 e gioca al momento nella squadra Vero Volley di Milano. La schiacciatrice 24enne ci racconta il suo percorso e la mentalità che l’ha portata a giocare in nazionale.
Classe 2001, bolognese, alta 1,83 m, Rebecca Piva è al momento una delle schiacciatrici più promettenti del volley italiano. Ha iniziato a giocare a pallavolo all’età di sei anni a Bologna, spinta dalla passione di famiglia. Dopo l’esordio in serie A2 nel 2019 con il Ravenna, ha debuttato nel 2021 in serie A1 con il Trentino per poi proseguire la sua carriera a Brescia e a Busto Arsizio. Per la stagione 2025-2026 vestirà la maglia della Numia Vero Volley Milano. Debuttante in nazionale durante la Volleyball Nations League 2021, Rebecca è cresciuta in una famiglia in cui la pallavolo è di casa: il padre Alberto Piva e la madre Brunella Filippini sono entrambi ex giocatori professionisti.
Dalla squadra di Busto Arsizio in cui aveva firmato un contratto alla Vero Volley di Milano: come mai questo passaggio?
In realtà è vero, avevo ancora un contratto con Busto, ma questa è stata per me un’occasione importante. Milano aveva bisogno di una nuova schiacciatrice dopo l’arrivederci di Sylla e ho deciso di cogliere la palla al balzo. È uno step importante per la mia carriera e sono davvero felice di questo cambiamento.
Come è iniziata la sua avventura nella pallavolo?
Sicuramente grazie alla mia famiglia. Mamma e papà sono stati il mio modello principale: sono cresciuta infatti in quell’ambiente fin da piccola, ho praticato solo questo sport. Ho iniziato a sei anni e non ho mai avuto il bisogno di provare nient’altro.
Essendo i suoi genitori degli ex pallavolisti, ha mai sentito delle aspettative particolari su di lei?
No mai. È vero che porto avanti una sorta di eredità familiare, ma in realtà c’è tanto di me in questa scelta. Anche mia sorella giocava a pallavolo, ma ha poi smesso, i nostri genitori ci hanno sempre detto: questa è la vostra vita, fate ciò che amate. Chiaramente hanno capito, conoscendo il mondo della pallavolo, cosa si nasconde dietro questa mia scelta quindi le fatiche, le vittorie, i momenti di dubbio e proprio per questo, sono stati i primi a supportarmi. Anzi, mi hanno insegnato a vivere questa carriera con serenità.
La pallavolo viene spesso considerata uno sport più sano rispetto al calcio. Lei è d’accordo?
Sì, credo che la pallavolo sia ancora uno sport pulito. Girano al momento meno soldi, quindi meno scandali e tutto rimane più genuino. Forse anche per questo è un po’ snobbata in Italia, negli ultimi anni però grazie ai risultati della nazionale maschile e femminile ci stiamo conquistando sempre più spazio e visibilità, assieme al basket. Nessuno purtroppo riesce a capire il grande lavoro che si nasconde dietro i nostri momenti in campo, cioè impegno fisico, palestra, alimentazione corretta, ma anche viaggi, trasferte, sacrifici personali e familiari. È un lavoro non solo tecnico ma anche mentale.
Invece riguardo ai mondiali, si aspettava questo risultato?
Sì, ti dirò la verità sinceramente me lo aspettavo. L’Italia è oggi fra le squadre più forti al mondo. Al momento non esiste una formazione che spicca nettamente rispetto a quella italiana, la nostra forza è avere un gruppo solido e competitivo; ciò non significa vincere sempre, ma posso dire che siamo consapevoli della nostra forza.
Parliamo un po’ di lei, ha un modello o un atleta a cui si ispira?
Mi ispira Gabi, la schiacciatrice brasiliana che gioca nel volley di Conegliano. Non ho mai giocato con lei, ma è una fuoriclasse: umile, sorridente, tecnicamente incredibile. Mi piace perché si è costruita da sola, non ha un fisico imponente come la Egonu ma in campo è devastante: un esempio di forza e determinazione per me.
Come si sta trovando nel nuovo gruppo di Milano, nella Vero Volley? Sono arrivata da poco, quindi è tutto ancora nuovo, ma ho trovato un bel clima, c’è sintonia e tanta voglia di fare. Spero che con l’inizio del campionato quest’armonia cresca ancora perché la base per un gioco di squadra vincente.
E fuori dal campo, chi è Rebecca Piva?
Sono una persona semplice. Amo passare il tempo con la mia famiglia e gli amici, mi piace uscire e divertirmi. Studio e nel tempo libero sto cercando di sviluppare qualcosa di mio anche online, usando i social in modo costruttivo. È un modo non solo per raccontarmi, ma anche per creare uno spazio e un business oltre lo sport.