Si è conclusa con una doppia assoluzione in primo grado la vicenda giudiziaria che vedeva imputato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza nel Comune di Milano, accusato di concorso in due omicidi stradali legati a presunte irregolarità nella realizzazione di piste ciclabili cittadine.
Il giudice per l’udienza preliminare ha stabilito che ‘il fatto non sussiste’, escludendo qualsiasi concorso di colpa sia per l’assessore sia per tre dirigenti comunali di Palazzo Marino, anch’essi imputati e assolti nei procedimenti.I due processi riguardavano altrettanti incidenti mortali avvenuti nel 2023.
Il primo risale al 20 aprile, quando Cristina Scozia, 39 anni, è stata travolta e uccisa da una betoniera mentre percorreva in bicicletta la zona tra via Francesco Sforza e corso di Porta Vittoria, vicino al Palazzo di Giustizia. Il secondo episodio è avvenuto l’1 febbraio 2023 in viale Brianza, area piazzale Loreto, dove Veronica D’Incà, 38 anni, è stata investita da un camion mentre si trovava sulla pista ciclabile. Per il caso D’Incà, la pm Barbara Benzi aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi per Granelli, mentre per la vicenda Scozia il pm Mauro Clerici aveva sollecitato una pena di 1 anno di reclusione, richiesta che aveva coinvolto anche due dirigenti comunali.
In entrambi i procedimenti, gli autisti dei mezzi pesanti sono rimasti imputati: nel primo caso l’autotrasportatore della betoniera ha patteggiato, mentre per l’autista del tir coinvolto nel secondo incidente il processo è previsto per febbraio. Secondo l’accusa, le piste ciclabili presentavano criticità strutturali e di segnaletica, come l’assenza di cordoli di protezione e indicazioni ritenute poco chiare, elementi che avrebbero potuto incrementare il rischio per gli utenti della strada. Le difese, invece, hanno sostenuto la regolarità degli atti amministrativi e l’assenza di un nesso causale diretto tra le scelte di pianificazione e gli incidenti.
