Prigioniere al tempo del covid, lockdown a confronto: i dati degli accessi al centro antiviolenza

Era la primavera 2020, nel primo lockdown in piena emergenza covid. Con il nostro Gazzettino Metropolitano entravamo tra le mura del centro antiviolenza Venus, che ha sede all’interno dell’Ospedale Bassini.

Seguivamo con le nostre telecamere la lunga e sottile linea rosa che percorre i corridoi del nosocomio cinisellese, e che conduce fino alla porta del centro gestito dall’associazione Mittatron. Avevamo chiamato il nostro progetto ‘Prigioniere al tempo del covid’: si trattava di una videoinchiesta che voleva analizzare come fosse cambiato con la pandemia il dramma vissuto da molte donne vittime di violenza.

Con il lockdown, tante si sono ritrovate costrette tre le quattro mura domestiche con il loro abuser, a dover subire violenza fisica, psicologica o ‘economica’. Come ci aveva spiegato infatti l’assessore alla Famiglia e alla Centralità della Persona Riccardo Visentin, in quel periodo molte donne del territorio si ritrovavano a subire un ricatto da parte del marito o di un parente che non permetteva loro di usufruire del denaro della famiglia e che le teneva in questo modo soggiogate.

Ciò che era emerso dalla nostra inchiesta era che nei primi mesi della pandemia si era registrato un aumento della chiamate al centro Venus, tramite il 1522. Ma si era trattato di un aumento lieve: questo perché le donne, stando a contatto con il maltrattante h24, avevano raccontato di difficoltà oggettive nel raggiungere il telefono per contattare il centro antiviolenza.

Ora, a distanza di un anno, si può fare il punto sulle chiamate gestite dal centro Venus, mettendo a confronto il primo e il secondo lockdown. Nel 2020, il numero totale di donne che hanno contattato o sono state prese in carico dal centro sono state 132: in particolare 101 hanno iniziato un percorso personalizzato e 11 hanno usufruito di protezione e ospitalità. Un vorticoso aumento si osserva tra il trimestre gennaio-marzo 2021 e lo stesso periodo del 2020. Nel 2020 gli accessi erano stati 28, l’anno successivo invece 49, quasi il doppio.

Cinisello Balsamo, rispetto agli altri Comuni limitrofi, conta il numero più alto di donne prese in carico, ben 57, contro le 23 di Sesto San Giovanni, le 17 di Bresso e le 16 di Cologno Monzese. Gli altri Comuni poi contano numeri a una sola cifra. A settembre 2020 hanno riaperto gli sportelli di Cologno Monzese e Sesto San Giovanni, che erano rimasti chiusi nel primo lockdown e, con la maggiore possibilità di movimento, le donne già seguite hanno potuto riprendere i contatti con le case manager, le psicologhe e gli altri operatori, anche in presenza, proseguendo con i progetti individualizzati di presa in carico e accompagnamento.

Sempre sul fronte nuovi accessi, la ripresa degli sportelli nelle sedi all’Ospedale Bassini, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese è stata graduale ma costante: si è registrato un minor numero di collocamenti in emergenza nelle case rifugio, tendenza che si è confermata nel primo trimestre del 2021. Le situazioni prese in carico si sono delineate più complesse rispetto al passato, perché coinvolgevano anche minori. In dettaglio: 67 sono le donne con figli prese in carico; 43 quelle straniere; 42 quelle che hanno usufruito di supporto legale; 36 che lavorano; 31 prese in carico a seguito di denuncia e infine 29 quelle che hanno usufruito di supporto psicologico.

«I numeri di accesso allo sportello antiviolenza Venus sono lo specchio di un bisogno reale e sempre urgente, purtroppo – ha com- mentato l’assessore Riccardo Visentin -. Le richieste che aumentano ci parlano di problemi nella società ancora non risolti e anzi, aggravati dalla pandemia, dall’isolamento imposto e dalla forzata convivenza. Però vanno letti anche in positivo, come una maggiore consape- volezza e presa di coscienza da parte delle vittime, che ora reagiscono di più e chiedono aiuto. Prevenzione, informazione e conoscenza, sono le tre parole chiave da tenere a mente per affrontare e vincere la sfida».

Il centro antiviolenza Venus
è aperto tutti i giorni dal lunedì
al sabato nella sede principale presso l’Ospedale Bassini;
due giorni a settimana allo Sportello di Sesto San Giovanni

e da questo mese tre giorni a settimana presso lo Sportello di Cologno Monzese.