Milano, 2.471 donne accolte dalla rete antiviolenza nel 2023

Sono 2.471 le donne che nel 2023 si sono rivolte ai centri della rete antiviolenza coordinata dal Comune di Milano. Il report, presentato in questi giorni, analizza i dati provenienti dai 9 centri antiviolenza e 9 case rifugio dove le donne possono trovare accoglienza e supporto.

In tutto sono 14 gli enti che partecipano al progetto che ogni anno fornisce aiuto a sempre più donne vittime di violenza: nel 2022 si erano infatti rivolte alle strutture convenzionate 2.147 donne. Il 50 per cento delle donne seguite nel 2023 ha un’età compresa tra i 21 e i 39 anni, mentre il 30 per cento appartiene alla fascia tra i 40 e i 60 anni. Il 62 per cento delle donne che si rivolge ai centri è di nazionalità italiana; tra le comunità straniere, le nazioni più rappresentate sono il Perù, El Salvador e il Marocco.

Solo nel 38 per cento dei casi si tratta di donne autonome economicamente. Quasi sempre la violenza subita è di tipo psicologico (84 per cento dei casi) o fisico (65 per cento), anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (oltre il 20 per cento), sessuale (31 per cento) e stalking (17 per cento) e molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi.

Il 55 per cento delle donne supportate ha figli e nel 48 per cento dei casi si tratta di minori che, quasi sempre, hanno assistito agli abusi nei confronti della madre. Oltre l’80 per cento delle donne subisce violenza da parte di un familiare (il 70 per cento delle volte si tratta di mariti, conviventi, fidanzati o ex). Nel 62 per cento dei casi il maltrattante è di nazionalità italiana. 

«La rete antiviolenza che abbiamo costruito insieme a tante realtà cittadine e che ogni anno finanziamo con oltre 800mila euro, è impegnata non solo nell’offrire accoglienza e orientamento, ma anche nella promozione di una vera e propria cultura del rispetto», ha dichiarato l’assessore milanese al Welfare e Salute Lamberto Bertolé.