Caldo nel Nordmilano, sono Bresso, Sesto e Cormano i Comuni più roventi

Temperature fino a 37 gradi e aria irrespirabile da Cormano a Cologno. Dal 4 luglio la situazione potrebbe migliorare con una diminuzione delle temperature e l’arrivo di piogge.

L’ondata di calore che ha investito Milano non si è fermata alla città ma ha interessato i Comuni attorno. Nelle aree dell’hinterland le colonnine superano i 35 gradi e le notti non rinfrescano. Stando alle indicazioni di Arpa Lombardia, le aree più calde di Milano risultano quelle densamente cementificate come ad esempio la Stazione centrale, NoLo e la zona di piazzale Loreto e viale Certosa. Si tratta di isole di calore urbano cioè di zone in cui le superfici che sono impermeabili assorbono velocemente sia il calore solare sia i gas dovuti al traffico ma faticano poi a rilasciarli. Altre zone roventi d’estate sono il Duomo, via Paolo Sarpi, Bovisa e Bicocca: sono quartieri pieni di studenti e turisti in cui le temperature salgono addirittura di +3 gradi rispetto ad altre a causa delle strade strette, dei palazzi elevati che non permettono il passaggio dell’aria che ristagna e della mancanza di aree verdi che possano mitigare.

Il caldo non risparmia però l’hinterland milanese: nel Nordmilano i Comuni più colpiti sono quelli di Bresso, Sesto San Giovanni, Cormano e Cologno Monzese. Il problema di queste città è che pur essendo realtà a sè sono ormai quasi totalmente inglobate da Milano. Bresso risulta uno dei comuni più densamente popolati d’Italia con una superficie totalmente edificata; all’interno del Comune si trova anche un aeroporto con piste cementificate che assorbono calore e inoltre non ci sono grandi parchi, ad eccezione del parco Nord che però non riesce a far abbassare le temperature: di notte Bresso è un’isola di calore urbana esattamente come Milano. Stessa sorte per Sesto e Cormano con un’aggravante: sono stati registrati a Cormano da Arpa Lombardia elevati livelli di No2, un inquinante. La correlazione è indiretta, Cormano ha poco verde, molte industrie ed è un’isola di calore. Questo ha determinato una cappa che ha favorito l’accumulo di No2 che ha fatto riscontrare una temperatura percepita più alta di quella effettiva.