Omicidio Tramontano: negato l’accesso alla giustizia riparativa per Impagnatiello

La Corte d’assise d’appello di Milano ha respinto l’istanza di accesso alla giustizia riparativa presentata dalla difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato anche in secondo grado all’ergastolo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, uccisa il 27 maggio 2023 a Senago con 37 coltellate mentre era al settimo mese di gravidanza.

Secondo quanto si legge nel provvedimento firmato dal presidente della Corte Giuseppe Ondei, le motivazioni dalla difesa per richiedere l’avvio del percorso riparativo sono state ritenute ‘irrilevanti’ ai fini della valutazione di ammissibilità. La Corte non ha ritenuto sufficienti, dunque, né il ‘rincrescimento’ espresso da Impagnatiello in aula né l’assunzione di responsabilità manifestata durante il processo. Ulteriore elemento determinante per il rigetto dell’istanza è stato il rifiuto espresso dalla famiglia della vittima a prendere parte al programma di giustizia riparativa.

La posizione dei familiari è stata ritenuta incompatibile con l’accesso del condannato al percorso previsto dalla normativa in materia. La richiesta era stata presentata dopo la condanna all’ergastolo anche in appello il 25 giugno scorso, confermando quanto stabilito in primo grado. Secondo i giudici, l’omicidio era stato premeditato per mesi. Impagnatiello, durante il processo, aveva confessato l’uccisione della compagna, avvenuta con 37 coltellate, al termine di una serata in cui la vittima si era confrontata con la donna con cui lui intratteneva una relazione parallela. La sentenza di secondo grado ha ribadito la piena responsabilità dell’imputato, escludendo attenuanti legate a pentimento o collaborazione.