Milano, l’angelo della pioggia e il mistero di Santa Maria Segreta

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Dietro l’angolo – La rubrica
Tra le leggende di Milano ce n’è una che riguarda una statua e… le previsioni meteorologiche. La storia dell’angelo della pioggia nasce nella chiesa di Santa Maria Segreta, che un tempo si trovava nella zona dell’attuale piazza Cordusio.

Nel Quattrocento, i milanesi si rivolgevano con fiducia a una statua angelica per ottenere un cambiamento del tempo: pioggia o bel tempo, a seconda delle necessità. La tradizione prevedeva che la statua prescelta fosse vestita con abiti eleganti e indossasse una parrucca, pettinata con cura da un parrucchiere ufficiale incaricato dal Comune. Una volta ‘preparato’, l’angelo veniva esposto pubblicamente per invocare l’intervento divino sulle condizioni meteorologiche.

Se il tempo non cambiava, la colpa ricadeva sul sagrestano, accusato di aver scelto la statua sbagliata o di non averla vestita correttamente. Il rito è durato per secoli, fino al 1859. Oggi, la statua è visibile nella nuova chiesa di Santa Maria Segreta, ricostruita in piazza Tommaseo dopo la demolizione dell’edificio originale nei primi del Novecento.

Anche il nome della chiesa custodisce un enigma. L’edificio originario, risalente al IX secolo, sarebbe stato fatto costruire da un benefattore (o una benefattrice) che volle mantenere segreta la propria identità. Una delle ipotesi documentate fa riferimento a un’antica iscrizione in cui compare il nome di un’ancila secrea, ovvero una serva o dama che desiderava restare anonima. Altri racconti suggeriscono che il nome ‘segreta’ derivi da una nascita illegittima, o da riti pagani riservati, forse legati alla dea Demetra, praticati in epoca romana. C’è anche chi ipotizza che in quel luogo sorgessero antiche carceri, da cui deriverebbe il nome.

L’antica chiesa custodiva anche un documento storico di straordinario valore: il libro dei morti della peste del 1630, con un’agghiacciante annotazione a margine che registrava 150mila vittime in soli nove mesi, a partire da aprile. Il documento è oggi perduto, insieme all’edificio che venne demolito nel 1908 per far spazio al Palazzo delle Poste.

‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.