Migliorare la qualità della vita dei pazienti dopo la dimissione dalla terapia intensiva è possibile e passa anche attraverso una corretta alimentazione e una mobilizzazione precoce. È quanto emerge da uno studio condotto dal team di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nutrients.
Lo studio, il cui primo autore è il medico anestesista Paolo Formenti, è frutto di una collaborazione tra Asst Nord Milano, l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Milano Bicocca. La ricerca si è concentrata sugli effetti della debolezza muscolare acquisita in terapia intensiva (Icu – Aw, intensive care unit-acquired weakness), una condizione che può compromettere in modo significativo il recupero funzionale e la qualità della vita dopo la fase acuta.I risultati evidenziano l’importanza di un approccio integrato fin dalle prime fasi della degenza, in cui la nutrizione personalizzata e l’attività fisica precoce giocano un ruolo chiave nella prevenzione della perdita muscolare e nel miglioramento della funzionalità a lungo termine.
L’obiettivo dello studio è contribuire a una maggiore consapevolezza dell’importanza della gestione multidisciplinare del paziente critico, con l’intento di promuovere percorsi di cura sempre più efficaci e centrati sul paziente anche nella fase post-acuta.