Accoltellato e bruciato a Sesto: la vittima sarebbe Hayati Hayim Aroyo, scampato 20 anni fa a un agguato


Sarebbe Hayati Hayim Aroyo il nome dell’uomo morto nell’appartamento di via Fogagnolo a Sesto San Giovanni, ucciso con oltre 20 coltellate e poi bruciato nel rogo. L’uomo, 62 anni di origine turca, era già finito sui giornali 20 anni fa.

Il 31 gennaio 2005, nel parcheggio di un centro commerciale di Crotone, un agguato a colpi di pistola uccise Hüseyin Saral, seduto al posto di guida di un’auto. Accanto a lui c’era Aroyo, suo cognato, che riuscì a salvarsi nonostante fosse rimasto ferito al volto. Il turco, trasferitosi da Milano alla Calabria per accompagnare il parente, fu uno dei pochi testimoni sopravvissuti a quello che gli inquirenti all’epoca ritennero un regolamento di conti tra gruppi criminali rivali.

Saral era considerato il leader fondatore dei Sarallar, potente organizzazione turca poi entrata in rotta di collisione con il clan emergente di Baris Boyun, boss curdo oggi detenuto in Italia.

Al momento, tra i due omicidi – quello del 2005 a Crotone e quello avvenuto nei giorni scorsi a Sesto San Giovanni – non sono emersi collegamenti diretti. Aroyo, incensurato, si era stabilito da poco nell’appartamento andato in fiamme. La casa risulta affittata formalmente a un ventenne, studente dell’Università Bicocca, ora fuori Milano. La squadra Mobile di Milano sta passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza.

L’ipotesi principale è quella di un incontro finito nel sangue, forse un appuntamento con una persona conosciuta da poco, ma attesa dalla vittima. Diversi testimoni raccontano di aver sentito urla e richieste d’aiuto provenire dall’appartamento.

L’autopsia eseguita ieri a Milano ha rilevato 30 fendenti sul corpo di Aroyo, concentrati tra torace, addome e zona pubica. L’arma non è ancora stata ritrovata, ma la tipologia delle ferite fa pensare all’uso di forbici.