Autodromo di Monza, 100 anni di velocità dal 1922 al Gran Premio di oggi

L’autodromo di Monza torna a vibrare. Da oggi fino a domenica 7 settembre il parco di Monza ospiterà uno degli eventi più attesi del calendario automobilistico, il Gran Premio di Formula 1. Quando si parla di Monza però, non si intende solo una gara: è una storia lunga un secolo che dal 1922 ha reso l’autodromo uno dei più noti al mondo.

110 giorni, questo fu il tempo necessario per costruire il tracciato nato per celebrare i 25 anni dell’Automobile Club di Milano. Da quel momento in poi l’autodromo di Monza divenne il terzo circuito permanente al mondo dopo quello di Brooklands in Inghilterra e Indianapolis negli Stati Uniti. Si consacra così l’Italia all’interno della leggenda automobilistica. Conosciuto anche col nome di Tempio della velocità, l’autodromo è il tracciato più veloce della Formula 1. I piloti che corrono riescono a mantenere il piede sull’acceleratore per più del 75% del giro. Nel 2005 fu Juan Pablo Montoya a stabilire il record di velocità toccando i 372 km/h. Il circuito di Monza ha una lunghezza di quasi 5,8 km con tanti rettilinei e poche curve tecniche e presenta al proprio interno varie curve iconiche come la parabolica, la variante Ascari e la curva di Lesmo diventate leggendarie nella Formula 1. Nel 1955 infatti fu costruita la cosiddetta sopraelevata: un anello lungo 4,25 km con curve che arrivavano a 30 gradi di inclinazione. Collegata al tracciato principale formava un circuito combinato di oltre 10 km, ma venne utilizzata soltanto per poco tempo perché ritenuta estremamente pericolosa. La forza centrifuga portava infatti le auto ad affrontare la curva senza decelerare rendendo la velocità difficile da sostenere.

Il Gran premio dal 1950 a oggi si è sempre svolto qui, ad eccezione del 1980 quando l’autodromo venne chiuso per dei lavori di strutturazione. Sul tracciato hanno corso piloti come Nino Farina, vincitore del primo Gran Premio d’Italia, Schumacher ed Hamilton che portarono a casa ben 5 vittorie ciascuno. L’asfalto del circuito ricorda però ancora le tragedie di cui fu protagonista che hanno segnato la storia dell’automobilismo tra gli anni ’30 e ’70. Pochi autodromi al mondo possono vantare una cornice come quella del Parco di Monza in cui motori e natura convivono fondendosi in un’atmosfera unica. Negli ultimi anni l’autodromo ha subito delle trasformazioni: nel 2024 sono stati investiti 21 milioni per un restyling che ha migliorato materiali durata e sicurezza anche in caso di pioggia. Nel 2025 sono inoltre stati stanziati più di 40 milioni per modernizzare la struttura creando spazi per l’hospitality, la sala stampa e le tribune, estendendo il contratto per il Gran Premio d’Italia fino al 2031.