Nelle case popolari di via Rizzoli a Milano più di 200 famiglie vivono senza acqua calda da un po’ di mesi a causa dei casi di legionella che si sono registrati prima dell’estate.
Quando è scattato l’allarme, per contenere il rischio di contagio, gli impianti e le condutture idriche erano stati chiusi e in via provvisoria era stata installata una caldaia di emergenza nel cortile interno delle case da circa 500 litri. Questa soluzione in realtà è servita a ben poco in quanto gli appartamenti che si trovano agli ultimi piani, proprio a causa della pendenza, non sono riusciti a usufruire di questo strumento temporaneo. Inizialmente le famiglie, soprattutto quelle che vivono con degli anziani, hanno cercato di ovviare al problema riscaldando l’acqua sul fuoco, ma in previsione dell’autunno e del brusco calo delle temperature a cui stiamo già assistendo, questo rimedio è ormai insostenibile, soprattutto per gli anziani e per le persone fragili.
Secondo quanto riportato da Mm che gestisce le case popolari appartenenti al Comune di Milano, il problema dovrebbe essere risolto a breve: il 5 ottobre entrerà in funzione una nuova caldaia e con la riattivazione del nuovo impianto, entro il 15, la fornitura dell’acqua tornerà alla normalità.