Dietro l’angolo – La rubrica
Oggi piazza della Vetra è conosciuta soprattutto come uno degli ingressi al parco delle Basiliche, ma la sua storia custodisce tracce della Milano romana e medievale.
Sotto l’attuale pavimentazione scorre ancora il canale Vetra, deviato all’Olona in epoca romana. Nel tempo, il canale venne chiamato ‘Vetra’ o ‘Vepra’, e da qui potrebbe derivare il nome del piazzale. Alcuni fanno risalire l’origine al termine Platea Vetus (piazza vecchia), altri alla famiglia nobiliare dei Vetra, o alla scomparsa via Vetraschi abitata dai conciatori di pelle che raschiavano con vetri, o ancora ai castra vetera, un presidio militare vicino a Porta Ticinese.
La piazza, che compare già nelle mappe del 1579, divenne nota soprattutto per il suo legame con la giustizia capitale. Fino al 1814, piazza Vetra ospitò infatti il patibolo cittadino, destinato ai condannati di estrazione popolare. I nobili, invece, venivano decapitati in altri luoghi, come piazza Mercanti o il Verziere. A vigilare sul luogo dell’esecuzione era un’inferriata che delimitava l’area, vicino alla statua di San Lazzaro eretta nel 1728 dalla confraternita che assisteva i condannati.
Non mancano figure entrate nella memoria collettiva, come Battista Scorlino e Giacomo Legorino, noto per aver commesso oltre 300 omicidi. Ancora più leggendario fu il destino di Cicca Berlicca, avventuriero del Trecento accusato di aver stretto un patto col diavolo. Dopo una vita di battaglie, tatuaggi simbolici e fughe rocambolesche, venne catturato e impiccato proprio alla Vetra, tanto che il suo nome sopravvive in un bisticcio dialettale: ‘Cicca Berlicca /la forca r’impicca leun, sperun, cul rest… / induvina chi l’è quest’.
Il ponte che attraversava il canale era chiamato popolarmente Ponte della Morte, a ricordare la funzione di quel luogo come teatro delle esecuzioni. Con la fine dell’Ottocento, però, la piazza cambiò volto: il patibolo sparì, lasciando posto a una nuova urbanizzazione. Oggi Piazza Vetra si presenta come un punto di incontro immerso nel verde, tra le basiliche di San Lorenzo e Sant’Eustorgio.
‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.