Voli commerciali a Bresso? Il comitato del Parco Nord annuncia un presidio

Immagine di repertorio di un aereo da turismo dentro l'aeroporto di Bresso

Il destino dell’aeroporto ‘Franco Bordoni Bisleri’ di Bresso è tornato al centro del dibattito politico e civile. Il nuovo piano di Enac per lo scalo, che prevede l’apertura a voli commerciali nell’ambito del progetto di Regional Air Mobility (Ram), ha acceso le preoccupazioni dei cittadini e spinto comitati e rappresentanti politici a chiedere chiarezza sul futuro del piccolo aeroporto.

Il progetto Ram, presentato da Enac Servizi S.r.l., società in-house dell’ente nazionale per l’aviazione civile, punta a creare una rete nazionale di aeroporti minori collegati da velivoli di piccole dimensioni, fino a 19 passeggeri, capaci di coprire distanze comprese tra i 300 e i 600 chilometri. Bresso, con la sua posizione strategica nell’area metropolitana milanese, rientrerebbe tra gli scali destinati a questa nuova mobilità aerea regionale.

Dall’1 febbraio, la gestione dello scalo passerà proprio a Enac Servizi, che avrà il compito di sviluppare la rete e autorizzare i voli commerciali. Una scelta che ha sollevato dubbi di conflitto d’interessi, dal momento che la stessa Enac, oltre a essere ente regolatore e di controllo, si troverebbe a valutare i procedimenti della propria società operativa. La questione è arrivata fino a Roma, dove il senatore di Alleanza Verdi Sinistra Tino Magni ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo al governo chiarimenti sulle garanzie ambientali, sui controlli previsti e sulla trasparenza delle autorizzazioni. In parallelo, anche il Partito Democratico ha depositato un’interrogazione al Ministro dei TrasportiIl timore principale riguarda infatti le ricadute ambientali e sanitarie: i nuovi voli commerciali impiegherebbero piccoli jet, più rumorosi rispetto agli attuali aerei da turismo e addestramento.

I residenti temono un aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico, oltre a rischi per la sicurezza, vista la vicinanza di scuole e abitazioni.A opporsi con forza è anche il ‘comitato difesa Parco Nord – No aeroporto commerciale’, che ha annunciato un presidio di protesta per domenica 23 novembre alle 11 di fronte all’ingresso dell’aeroporto, all’incrocio tra via Gramsci e via Matteotti. Il comitato richiama il protocollo d’intesa del 31 luglio 2007, firmato da istituzioni nazionali e locali, che vieta «opere o interventi che configurino un potenziamento della capacità di traffico» e impone di evitare impatti significativi sul territorio. Secondo i firmatari del documento del 2007, tra cui Presidenza del Consiglio, Ministero dei Trasporti, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Enac e i Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo e Milano, lo scalo avrebbe dovuto mantenere esclusivamente una funzione turistica e di addestramento.