Cusano Milanino, tre scoiattoli trovati morti: si teme l’avvelenamento

Tre scoiattoli grigi sono stati ritrovati senza vita a Cusano Milanino, a poca distanza l’uno dall’altro, vicino alla caserma dei carabinieri. Gli animali, secondo le prime osservazioni, potrebbero essere morti a causa di un avvelenamento. Sul caso sono in corso analisi tossicologiche per accertare la natura della sostanza responsabile e la dinamica dei fatti.

La segnalazione è stata inoltrata ai carabinieri di Cusano e sul posto è intervenuto Daniele Mileto, fotografo naturalista che da anni lavora sul territorio per la tutela della biodiversità e la divulgazione ambientale.
«Non è detto che il veleno fosse stato lasciato lì – spiega Mileto – ma sappiamo che ha agito contemporaneamente sui tre animali, perché sono stati trovati morti nello stesso punto. Non sappiamo cosa abbiano ingerito, ma i corpi erano molto rigidi: un segnale compatibile con l’avvelenamento. Purtroppo esistono veleni di uso comune, spesso impiegati per colpire i cani, che possono essere letali anche per la fauna selvatica».

Il fotografo racconta di essere stato avvisato da alcuni cittadini e di aver provveduto personalmente a recuperare i corpi. «Se fossero rimasti lì – sottolinea – sarebbero diventati un pericolo non solo per le persone ma anche per l’ambiente. Quando sono giunto sul posto, una cornacchia stava già mangiando uno degli scoiattoli: probabilmente è rimasta a sua volta contaminata. È così che il veleno si diffonde, attraverso una catena invisibile di morte. I tessuti avvelenati si degradano nel terreno e arrivano alle radici delle piante. Bisogna comprendere che non è solo un gesto criminale, ma un atto dalle conseguenze ecologiche gravi».

Non è la prima volta che nella zona si registrano episodi simili. In passato, sono stati rinvenuti cani e lepri avvelenati, oltre a esche tossiche sparse in aree verdi. Mileto invita i cittadini alla prudenza e a segnalare immediatamente la presenza di animali morti o comportamenti sospetti.
«Nel 2025 c’è ancora qualcuno che gioca con i veleni. È un gesto incosciente che mette a rischio animali domestici e selvatici. Un solo animale avvelenato può innescare una catena invisibile di morte. Bisogna parlarne, anche se le immagini sono forti, perché la gente deve sapere quanto può essere pericolosa l’incoscienza umana».

Le indagini sono ora in corso per individuare l’origine del veleno e risalire a eventuali responsabilità. Nel frattempo, gli esperti raccomandano di tenere i cani al guinzaglio durante le passeggiate e di prestare attenzione alla presenza di esche o carcasse sospette nei parchi cittadini.