Da oggi fino al 6 gennaio 2026 Monza ospita la seconda edizione di Monza photo fest, rassegna diffusa dedicata alla fotografia d’autore che torna a coinvolgere spazi pubblici, gallerie e luoghi privati della città con 20 mostre gratuite e un ricco programma di eventi.
Promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Monza e dai musei civici in collaborazione con Diorama progetti fotografici, il festival conferma il proprio format diffuso e amplia lo sguardo su temi centrali della contemporaneità, dalla spiritualità al conflitto, fino all’identità urbana.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire un percorso espositivo accessibile e inclusivo. «Questa rassegna – osserva il sindaco Paolo Pilotto – non è soltanto occasione per valorizzare i luoghi di cultura della città. È anche uno specchio della contemporaneità, offrendo riflessioni sulla spiritualità, sulla sofferenza umana e sugli spazi urbani».
Sotto la direzione artistica di Roberto Mutti, il festival propone un dialogo tra linguaggi visivi e generazioni: autori affermati ed emergenti si alternano in un programma che affronta temi del presente e sperimentazioni sul linguaggio fotografico. Le 6 mostre ospitate negli spazi pubblici del Comune affrontano questioni centrali del nostro tempo. Tra queste, Manifesto Brianzolo porta la fotografia fuori dagli ambienti chiusi: la mostra si svolge nello spazio urbano, attraverso affissioni nel centro città. Il progetto racconta la Brianza contemporanea tramite immagini di paesaggio realizzate su pellicola, soffermandosi su dettagli spesso trascurati e su luoghi riconoscibili che diventano simboli delle trasformazioni urbane.
Ai musei civici trova spazio ‘I segni di Dio’ di Francesca Moscheni, un viaggio fotografico che accosta elementi delle tre grandi religioni monoteiste nate nel Mediterraneo. Dal 3 dicembre la sala espositiva del Binario 7 ospita ‘I grant you refuge’, collettiva curata da Paolo Patruno. Le immagini realizzate da 6 fotografi della Striscia di Gaza offrono una testimonianza diretta delle condizioni del popolo palestinese, ispirandosi alla poesia di Hiba Abu Nada, uccisa in un raid nel 2023.
Alla Galleria Civica, dal 4 dicembre, due mostre indagano il rapporto tra memoria, architettura e immaginazione visiva. ‘Alveari urbani’ di Nicolò Quirico unisce fotografie e collage di pagine di libri antichi, creando opere che dialogano con la storia delle città. ‘Fontanesi come se fosse vero’ propone invece immagini costruite a partire da frammenti reali che compongono scenari plausibili ma ambigui, invitando a interrogarsi sul concetto di verità visiva.
Alla biblioteca San Gerardo, dal 18 novembre, la mostra ‘Bambù – Disagio e resilienza‘ di Valter Belloni racconta il vissuto delle persone con sclerosi multipla, attraverso un lavoro che mette in relazione corpo, sedia e specchio come metafore di sostegno, fragilità e ricerca di comprensione.
La principale novità di questa edizione è il Monza Photo Fest Off, con 14 mostre ospitate in gallerie, negozi e spazi privati. Un percorso parallelo che completa l’offerta culturale e rafforza il carattere diffuso del festival. Tra le proposte, il progetto del liceo artistico Nanni Valentini, realizzato dagli studenti della 4C Design in collaborazione con Diorama Progetti Fotografici: un’indagine sugli elementi di design urbano spesso ignorati, esposti nell’aula magna del liceo dall’1 al 5 dicembre.


