Flash mob contro la violenza sulle donne: a Sesto San Giovanni si apre il tour dell’opera ‘L’Eco del gelo’

Sueli Leal Barbosa e Alessandra Key

Un minuto di silenzio, un ombrello rosso sollevato alle 13 in punto e un’opera che racconta un dolore personale trasformato in impegno collettivo.

È l’iniziativa ideata dall’artista Alessandra Key, pseudonimo di Sandra Trinchero, insieme alla docente Francesca Sampietro, che il 25 novembre darà vita a un flash mob diffuso: non un raduno unico, ma un’azione simultanea ovunque si trovino i partecipanti.
Il flash mob prevede di alzare un ombrello rosso, simbolo scelto per ricordare le donne vittime di violenza.

L’idea nasce dalla tragedia che ha colpito Alessandra Key lo scorso giugno. La sua amica Sueli Leal Barbosa è morta a giugno lanciandosi da un palazzo in fiamme in viale Abruzzi a Milano. Secondo il pm, il compagno avrebbe messo in atto ‘un piano criminoso, ragionato e preparato’, appiccando il rogo e chiudendola dentro casa. Da quel dolore è nata anche l’opera ‘L’Eco del Gelo’, che dal 25 novembre sarà esposta alla Profumeria Alessandra di via Dante 86 a Sesto San Giovanni, dove rimarrà per 4 giorni, per poi spostarsi al ristorante La Pentola d’Oro. In seguito partirà per un tour in Italia, con prima tappa a Bergamo.

«Nel dipinto, un ombrello rosso sfugge dalla mano di una donna e si solleva verso un cielo cupo e gelido. La mia amica era affezionata a un piccolo ombrello rosso. Il giorno dell’omicidio in casa sua è bruciato tutto, ma quell’ombrello ce l’avevo io per caso: è l’unica cosa materiale che mi rimane di lei», racconta l’artista.
Nel quadro compare anche una seconda figura femminile che chiude una finestra di fronte all’ombrello in fuga. «È una donna che dice basta, che non permette più abusi né violenze. Chiude quella finestra e mette fine al gelo».

L’Eco del gelo, opera di Alessandra Key

«Abbiamo bisogno di un’azione collettiva: un minuto in cui ci fermiamo per riflettere e ricordare, tutti insieme, ovunque ci troviamo», spiega Alessandra. L’invito è semplice: non radunarsi in un punto specifico, ma fermarsi alle 13 del 25 novembre, ovunque ci si trovi, al lavoro, sui mezzi, in strada, o a casa.Legata da anni alla città di Sesto, dove ha già esposto diverse opere, l’artista lancia un messaggio a chi vive una situazione di abuso. «Alzate la testa. Dite: ‘Io di te non ho paura’».