Il 28 novembre, dalle 9.30 alle 11.30, l’auditorium del liceo artistico Enrico De Nicola ospiterà il convegno ‘Io valgo! Educare alla prevenzione della violenza di genere’, un appuntamento che mette al centro gli studenti, la loro crescita e la possibilità di costruire un cambiamento culturale concreto.
L’iniziativa coinvolgerà alcune classi del triennio, con la partecipazione del sindaco Roberto Di Stefano, Diana Alessandra De Marchi consigliera delegata alle Pari Opportunità della Città Metropolitana, Antonio Finelli presidente della commissione ‘Codice Rosso’ dell’Ordine degli Avvocati di Milano e Eloisa Minolfi avvocata esperta di tutela delle vittime.
Tra le promotrici del percorso c’è la docente Maria Amantea, ideatrice del progetto ‘Io Valgo’, che da anni lavora nelle scuole sul tema della prevenzione. «Questo progetto è nato nel 2015, non è una risposta emergenziale alla cronaca di questi anni. Prima c’era molta paura ad affrontare certe tematiche, ma le famiglie chiedevano strumenti e io ci ho provato, forte delle competenze e dell’ascolto del territorio», spiega Amantea al Gazzettino Metropolitano.
La prevenzione si costruisce lavorando sulla cultura: «Si insegna cosa sia la violenza partendo dal rispetto di sé, dal piacersi più che dal piacere agli altri. È fondamentale riconoscere le forme di violenza e di manipolazione e dare ai ragazzi un pensiero critico che li renda consapevoli e responsabili».
Il convegno sarà interattivo: gli studenti potranno dialogare con professionisti del settore e porre domande dirette. «Il rinnovamento culturale richiede azioni concrete, continue e pacifiche che mettano in chiaro non la volontà di un cambiamento ma l’azione di una rivoluzione culturale che è già in atto. Ora sono le famiglie e i ragazzi a richiederlo, non solo i docenti», prosegue l’insegnante.
L’immagine della locandina, realizzata da un’alunna, ritrae un mostro che incombe su una figura rannicchiata. È una delle opere che sono esposte a Villa Mylius fino al 26 novembre, realizzate dagli studenti.
L’appuntamento del 28 novembre non è pensato come un evento isolato, ma come una tappa di un percorso più ampio: «I ragazzi hanno già fatto molto e ora, confrontandosi con i relatori, dovranno capire come continuare. Non è la prima né l’ultima tappa: stiamo raccogliendo energie per proseguire. C’è spazio per cambiare e ce lo dimostrano i ragazzi; è per questo che chi lavora nella scuola ha il dovere di dare il meglio».


