Milano, un progetto per accompagnare i ragazzi nelle scelte di studio e lavoro

Milano introduce un nuovo strumento dedicato alle politiche giovanil. Si chiama ‘E ora? Rete orientamento giovani Milano’ ed è il sistema integrato pensato per affiancare ragazze e ragazzi dai 14 ai 35 anni per supportarli nelle scelte scolastiche e quelle professionali.

L’iniziativa nasce dalla coprogettazione tra il Comune e tredici realtà del Terzo Settore, sostenuta da un investimento complessivo di oltre 750mila euro. Il cuore del progetto è rappresentato dai percorsi individualizzati per la riattivazione, la formazione e il lavoro. I giovani potranno partecipare a laboratori esperienziali e professionali per sviluppare competenze e definire obiettivi concreti, accompagnati da sette orientatori esperti che opereranno come case manager.


A supporto di queste attività sono state attivate circa 50 borse individuali, per un totale di 100mila euro.Per rendere il servizio davvero capillare, la rete coinvolgerà 500 ‘Antenne’ e 7 punti di accesso distribuiti in città nelle scuole, biblioteche, spazi civici, centri di aggregazione e associazioni. Il terzo pilastro del progetto riguarda la comunicazione. Sono previste campagne rivolte alla cittadinanza e una piattaforma digitale dinamica che raccoglierà tutte le opportunità disponibili per i giovani, facilitandone l’accesso e la consultazione.

L’obiettivo è creare un sistema che unisca pubblico e privato sociale e che, nei prossimi mesi, possa coinvolgere ulteriormente scuole, università, enti di formazione e aziende. La rete è stata sviluppata insieme a Icei Ets, ActionAid international Italia Ets, Argòt, cheFare, Comin cooperativa sociale, Comunità del Giambellino, Comunità Nuova, Diapason, Fondazione Aquilone, La Strada, Piccolo Principe, Associazione Scomodo e Zero5.

Per tutti sono previsti momenti di confronto e formazione. Nel nuovo ecosistema confluiscono anche due servizi già attivi del Comune: Giovani Milano (ex Informagiovani) e Cerco-Offro Scuola, dedicato agli studenti appena arrivati in Italia. Insieme, ogni anno intercettano circa 650 giovani. Il progetto si inserisce inoltre nelle iniziative sviluppate per contrastare l’inattività dei Neet, gli under 35 che non studiano né lavorano.