Addio a Mabel Bocchi, la cestista del Geas con cui Sesto ha vinto la prima Coppa Campioni

È morta Mabel Bocchi, una leggenda del basket femminile italiano. Ha portato il Geas di Sesto San Giovanni a vincere 8 campionati italiani e anche la coppa dei campioni nel 1978.

La divina, questo è il soprannome con cui Mabel Bocchi era chiamata all’interno del Geas, è morta nella sua casa di San Nicola Arcella in Calabria.
Il cordoglio giunge da tutto il mondo sportivo italiano e internazionale che la vede come un esempio, ma in particolar modo è la città di Sesto a piangere la sua scomparsa. «La prima cosa che mi viene in mente è l’amicizia che l’ha allegata alla Rosy Bozzolo. Erano inseparabili, erano due ragazzacce nel senso buono. Erano fortissimi, una squadra fortissima, come non ce ne sono più. Ho davvero troppi ricordi per sceglierne uno solo. Ciao Divina Mabel, il mondo Geas piange uno dei suoi simboli più luminosi della sua storia lunga ottant’anni» così la ricordano il presidente del Geas Carlo Vignati e tutto il club.

Classe 1953, Mabel nasce a Parma da mamma argentina e papà italiano. Riconosciuta come la migliore cestista che il basket italiano abbia mai avuto, ha indossato la maglia del Geas di Sesto vincendo 8 scudetti in nove stagioni e conquistando la prima Coppa dei campioni femminile per un club italiano. Non manca la sua partecipazione nella Nazionale con cui ha vinto il bronzo nel 1974 e il quarto posto nei mondiali del 1975 in Colombia in cui fu anche miglior realizzatrice.

A causa di una serie di infortuni, il suo ritiro dal basket è stato precoce, ma Mabel Bocchi ha continuato a essere presente nel mondo sportivo anche al di fuori del campo: ha iniziato a lavorare come giornalista sportiva, collaborando con varie testate tra cui La Gazzetta dello sport, battendosi per la parità economica tra atlete donne e colleghi uomini. Non si è fermata alla sola carta stampata, è diventata anche un volto televisivo andando come ospite alla Domenica Sportiva e recitando nella commedia ‘Lui è peggio di me’ con Renato Pozzetto e Adriano Celentano.