La sicurezza passa anche dal pedone

Il tema della sicurezza a Cinisello Balsamo sta tornando sempre più d’attualità. All’interno dei vari provvedimenti presi nell’ultimo anno, un’attenzione particolare è stata data anche alla sicurezza stradale, attraverso l’installazione di quattro nuovi dissuasori elettronici a pannelli solari, che inducono i conducenti a rispettare i limiti di velocità previsti dalla Legge. L’obiettivo è quello di scongiurare incidenti sul territorio. Ma il risultato può essere raggiunto guardando il problema anche dal punto di vista del pedone, come suggerito dalla polizia locale di Cinisello Balsamo.

Esistono infatti una serie di accorgimenti che possono essere messi in atto dal pedone stesso per salvaguardare il cosiddetto ‘utente debole’ della strada. In città gli investimenti negli ultimi anni si sono distribuiti in modo pressoché omogeneo sugli assi principali (le vie Risorgimento, Libertà, Gorki, Monte Ortigara, De Ponti, Cilea e Rinascita). Non ci sono particolari aree con feriti gravi, fatta eccezione per i due casi di incidente mortale con coinvolgimento di un pedone in via Cadorna. Consultando però i numeri, un dato salta immediatamente all’occhio. Se a Cinisello gli investimenti dei pedoni tra il 2009 e il 2013 erano compresi in una fascia variabile tra i 35 e i 40 incidenti all’anno, tali cifre hanno subìto un’improvvisa impennata a partire dal 2014, quando ne vennero registrati addirittura 60. La media si è mantenuta alta, scendendo a quota 50 nel 2018. E una spiegazione a questa improvvisa impennata esiste: «Gli smartphone già erano stati introdotti – commenta il Comandante della polizia locale di Cinisello Balsamo Fabio Crippa  -. Non sono un esperto di tecnologie, ma ci è stato comunicato che in quel preciso periodo ci fu la liberalizzazione del dato sui telefoni, che non si vende più per telefonare, ma essere sempre connessi ». Internet alla portata di tutti, con maggiori rischi per la sicurezza di chi cammina lungo le strade: l’occhio al social network e le cuffiette nell’orecchio non permettono più di percepire il pericolo. «Finché si sta percorrendo il marciapiede va bene, ma nel momento dell’attraversamento bisogna togliere le cuffie e guardare dove si sta andando». Nello stesso periodo, dal 2013, sono inoltre cambiate le automobili. «I dati ci mostrano che gli altri tipi di feriti sono diminuiti, mentre il rapporto percentuale con i pedoni resta altissimo, arrivando a sfiorare il 10 per cento del totale» prosegue Crippa. «Va quindi fatta un’altra considerazione: l’auto diventa sempre più sicura per i trasportati, con i veicoli di grosse dimensioni sempre più alla portata. Queste automobili non sono pensate per la sicurezza del pedone». Tra chi cammina e l’auto viene a mancare il reciproco avvistamento: «L’urto non arriva quasi mai ad alta velocità, ma il problema è lo schiacciamento che il veicolo può causare». Sempre secondo le statistiche cinisellesi, il 41 per cento degli incidenti che hanno ferito i pedoni nel 2018 erano da attribuire alla velocità, mentre il restante 59 per cento a manovre come l’uscita da un parcheggio o il dare la precedenza. Situazioni di reale pericolo, per esempio, si presentano una volta scesi dai mezzi pubblici. Il consiglio della polizia locale è quello di aspettare sempre che il pullman sia ripartito prima di attraversare, così da avere la maggior visibilità disponibile.

A proposito di visibilità, Crippa aggiunge: «Il pedone da parte sua deve rendersi il più visibile possibile. In modo particolare quando piove: un ombrello colorato, non scuro, o un impermeabile che si veda. La visibilità per l’automobilista è molto ridotta, ma una macchia di colore può aiutare a percepire un uomo in strada». Infine il commissario Michele Di Nardo aggiunge  un consiglio anche per i ciclisti: «Molto spesso gli anziani tagliano improvvisamente la strada senza guardare, creando una situazione di pericolo».

di Nicolò Gelao