T’avessi preso prima

­­

 

Anche gli studenti del Nordmilano
alle prese con gli esami

Molti ancora lo sognano, il giorno del proprio esame di maturità. Lo conferma la stessa etimologia: è un rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, da un ambiente sicuro al mondo del lavoro e dell’università. «Una sfida educativa che mette il ragazzo a confronto col futuro», spiega don Luigi Mapelli, preside dei Salesiani di Sesto.
Organizzato in tre prove scritte e una orale, la maturità testa le competenze che i ragazzi hanno appreso durante i cinque anni, anche se di solito le domande toccano argomenti trattati nell’ultimo. E nel 2018 sono più di 500mila gli studenti italiani che aspirano al titolo (la percentuale di non ammessi è inferiore al 4%). Ai Salesiani di Sesto, per esempio, tutti i 200 studenti sono stati ammessi. Sui 250 ragazzi del Casiraghi di Cinisello, solo 4 non sono arrivati all’esame. «Ma si tratta più che altro di studenti che hanno avuto problemi di salute, preferendo ripetere l’anno per essere più presenti», sottolinea la vicepreside del liceo cinisellese, Augusta Segneri.
Ai blocchi di partenza la prima prova, il tema, che propone ai ragazzi quattro tracce fra cui poter scegliere: analisi del testo, articolo di giornale, tema storico, tema di attualità. Per la seconda prova, invece, ogni liceo differenzia la proposta. Si tratta di una prova d’indirizzo, su una materia rappresentativa della scuola scelta. Per il classico è quindi la versione, una traduzione dal greco o dal latino di un brano d’autore, problemi di matematica o di fisica per lo scientifico, traduzione da un brano in lingua per il linguistico, prove tecniche e artistiche per gli istituti professionali e i licei artistici.
Quest’anno, la prima prova è stata il 20 giugno, il 21 la seconda e lunedì 25 si è tenuto il ‘quizzone’, la terza prova temuta da molti, che l’anno prossimo, con la riforma proposta dal Miur, verrà abolita. Molto temuta perché chiede ai ragazzi di rispondere a domande su diverse materie, spaziando dal diritto alla matematica, da scienze a storia e letteratura. A cambiare, nel 2019, sarà anche il metodo di valutazione: non più 15 punti per lo scritto e 30 per l’orale, ma un massimo di 20 punti per tutte le prove: i due scritti e il colloquio. Rimarrà invariata la struttura della commissione, composta da 3 insegnanti interni e 3 esterni. Questo tipo di commissione sembra funzionare per la corretta valutazione dei ragazzi, almeno secondo il parere dei professori del Casiraghi e della vicepreside: «L’esame serve anche perché permette il confronto con una valutazione esterna, in cui si hanno solo pochi minuti per dare un’impressione positiva di sé. D’altra parte, ci sono i professori interni, che conoscono i ragazzi da anni e hanno un ruolo ‘protettivo’, rendendo il giudizio più equilibrato».
Quest’anno, gli argomenti scelti per le prove scritte sono stati abbordabili, almeno per gli studenti del Nordmilano. «Ho trovato molto belle le tracce del tema, soprattutto perché attuali – chiosa don Mapelli -. I ragazzi si sono distribuiti in modo equo nello svolgimento delle quattro». E se matematica è stata «in linea col livello di preparazione», secondo i professori del Casiraghi, «la seconda prova di inglese era molto difficile. Complessa anche la versione di greco, tratta da ‘Etica Nicomachea’, di Aristotele».

La voce dei maturandi



Lorenzo Barbieri
Erasmo da Rotterdam, Sesto
«Le simulazioni di terza prova svolte durante l’anno
ci hanno aiutati ad arrivare all’esame preparati.
In questo modo il ‘quizzone’ non ci è sembrato poi così complesso»



Andrea Pacchetti
Montale, Cinisello
«Le tracce della prima prova erano molto più elaborate
dell’anno scorso, dove era più facile uscire fuori tema.
Con l’ansia, però, la scelta della traccia è stata difficile»



Jessica Li
Erasmo da Rotterdam, Sesto
«Per preparasi a tutto questo?
Studio matto e disperatissimo e pochissime ore di sonno. La notte riesco a concedermi al massimo
4 ore di riposo, il resto lo dedico al ripasso delle materie»


Dalle aule al volante
L’esame di Somaschini

La cusanese si è diplomata al liceo scientifico

Un diploma di maturità scientifica prima, la scalata nel mondo automobilistico poi. Rachele Somaschini, pilota 24enne di Cusano Milanino, si è diplomata nel 2013 al liceo scientifico dell’Istituto Maria Mazzarello di Cinisello Balsamo. «La maturità – ricorda – mi sembrava un’enorme montagna insormontabile. Avevo fatto un grande piano organizzativo, ma più studiavo più mi sentivo confusa e ansiosa». Un paragone particolare quello della montagna, terreno fertile in cui negli anni successivi ha ottenuto importanti vittorie nazionali a bordo della sua automobile. Ma prima delle curve, l’ostacolo era un altro: «La matematica. Frequentando lo scientifico, è stata la mia seconda prova negli scritti ed è stato un incubo. Ogni tanto me la sogno ancora di notte». Ma una volta superata la paura iniziale, tutto è andato per il meglio come sottolinea Somaschini: «Il voto ha superato le mie previsioni, ma la prima cosa a cui ho pensato è stata ‘ce l’ho fatta davvero?’».
E allora per una ragazza di 24 anni che partecipa al Campionato Italiano Rally ora è tempo di dare consigli a chi in questi giorni è chiamato alla prova orale. «Ormai è tutto fatto, ci siete. Quindi tanto vale rilassarsi e dare il meglio di sé, sperando che la fortuna sia un po’ dalla vostra parte. Pensate solo al fatto che è l’ultima fatica, l’ultimo sforzo. E in bocca al lupo».