La Città della Salute può partire

«Impegno corale delle istituzioni che ci hanno creduto»

Un maxi progetto da 450 milioni di euro, per portare a Sesto San Giovanni l’Istituto dei Tumori e il neurologico Besta. Si sono sbloccati dopo tre anni di controversie giudiziarie i lavori per la Città della Salute nell’ex area Falck. I giudici hanno confermato la regolare assegnazione dell’appalto a Condotte.
La battaglia legale andava a avanti dal 2015, con il ricorso presentato al Tar da parte di Salini Impreglio, arrivata seconda nella gara di assegnazione.
Da allora, ricorsi e controricorsi non hanno fatto altro che ritardare la partenza del progetto.
Ma adesso i lavori per la Città della Salute e della Ricerca possono partire.
«C’è grande soddisfazione, perché si tratta di una sentenza definitiva – il commento dell’ex primo cittadino Monica Chittò -. La città ha atteso tanto, abbiamo sempre scommesso sul futuro di una nuova Sesto, improntato all’innovazione, alla ricerca, al rafforzamento della modernità. Un’opera pubblica legata alla ricerca e alla salute è fondamentale e diventa un polo di opportunità non soltanto per Sesto ma per tutta l’area metropolitana e forse addirittura a livello nazionale. Perché i due istituti hanno una levatura nazionale e sarà un polo di eccellenza anche in fatto di qualità architettonica. Chi ha vinto ha lavorato sulle linee guida che erano state dettate da Renzo Piano. Un progetto di questo tipo porta con sé anche tante altre funzioni di eccellenza: startup, università, un lavoro di qualità che coinvolgerà per prima Sesto e poi tutto il contesto metropolitano».
L’ex giunta Chittò aveva tenuto monitorato il progetto durante il periodo di mandato. «Negli anni di amministrazione – prosegue Chittò – avevamo mantenuto alta l’attenzione sul tema, perché parlarne facesse comprendere l’importanza del progetto. Pur non potendo ovviamente intervenire sulla giustizia, abbiamo contribuito in uno dei momenti più delicati di passaggio, quando la gara non era ancora stata aggiudicata. Avevo suggerito a Maroni di sentire Cantone, per avere indirizzi su come proseguire senza annullare la gara. Da lì c’era stata una svolta notevole, per dare maggiore spinta alla trasparenza. È un modello che andrebbe replicato su altre opere pubbliche». Un risultato dovuto, secondo Monica Chittò, a un minuzioso lavoro corale. «Il rapporto istituzionale è stato proficuo, ha rafforzato il progetto. È merito delle forze politiche e delle tante istituzioni che ci hanno creduto: Città Metropolitana, il Ministero dell’Ambiente e della Salute, Regione Lombardia, il Comune di Sesto».
Grande soddisfazione è espressa anche dal sindaco Roberto Di Stefano. «La sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso contro l’aggiudicazione della gara per la realizzazione della Città della Salute alla società Condotte – dichiara Di Stefano – è sicuramente una notizia positiva per questo importantissimo progetto. Questa decisione ci consente di andare avanti con più rapidità e con la consapevolezza che non ci sono ora grandi ostacoli alla decisiva fase dei lavori. In questi mesi non siamo stati fermi e insieme a Regione Lombardia e MilanoSesto siamo andati avanti nei progetti per la Città della Salute e in tutti gli atti formali necessari. Vogliamo continuare a lavorare velocemente per arrivare a poter dare a Sesto San Giovanni e a tutta l’Italia un’eccellenza negli ambiti della ricerca e della salute. Le aree ex Falck sono sempre più appetibili e molte realtà si stanno avvicinando a questo grande piano presentando idee e progetti, avendo compreso l’impatto che la Città della Salute avrà. Andiamo avanti con rinnovato entusiasmo per dare a Sesto San Giovanni un polo innovativo di ricerca e cura che sia un modello per tutta Italia».