Il respiro della scienza. Sesto è già nel futuro

Direttamente a casa, il telemonitoraggio dei pazienti con apnee e ipopnee nel sonno

L’avanguardia tecnologica del reparto di Pneumologia dell’Ospedale di Sesto San Giovanni è da ricercare già dal 1991. Quando 27 anni fa cominciò l’attività, il reparto disponeva del primo laboratorio di Polisonnografia Cardio Respiratoria aperto in una struttura pubblica in Lombardia, in un periodo in cui erano ancora pochi in tutta Italia. Un’avanguardia che, a distanza di tempo, si è ripetuta grazie all’introduzione del telemonitoraggio. «Siamo nuovamente la prima struttura pubblica – spiega il primario di Pneumologia dell’Ospedale di Sesto, Antonio Foresi – ad attivare questo servizio». L’obiettivo del sistema è quello di identificare la terapia efficace, così da monitorare e curare i pazienti che presentano disturbi respiratori nel sonno, come apnee e ipopnee. Per definire il metodo di cura più efficace, non c’è bisogno che il paziente si rechi costantemente in ospedale per i controlli. Basta ‘semplicemente’ che durante la notte, nella comodità del proprio ambiente domestico, indossi un particolare apparecchio messo a disposizione nel corso della terapia: un ventilatore che con una precisa pressione, da determinare nella prima parte del trattamento, è in grado di bloccare i disturbi respiratori. «Grazie a una sim telefonica incorporata al ventilatore, siamo in grado di controllarlo da remoto, potendo verificare direttamente le pressioni che l’apparecchio ha utilizzato durante il sonno. Quelle efficaci sono quelle che ci interessano, ma in caso di necessità si può intervenire da remoto, senza che il paziente si rechi in ospedale per sistemare il suo ventilatore», ha proseguito Foresi. Il progetto è partito quest’anno, quindi per il momento non è ancora disponibile nessun dato ufficiale, ma i vantaggi registrati sono già numerosi: «Grazie a questo sistema, i dati vengono trasmessi in automatico ogni 12 ore alla stazione di controllo della nostra unità operativa. Così facendo, il paziente non deve fare più nulla se non indossare la maschera collegata al ventilatore prima di dormire. Sullo schermo presente in reparto, il tecnico o i medici possono controllare in pochi secondi i dati di ogni singolo paziente ed eventualmente intervenire per modificare i parametri». L’introduzione del telemonitoraggio permetterà di ridurre i tempi di lavoro del personale e di attesa dei pazienti, aumentare il numero di persone trattate e genererà a lungo andare un risparmio economico: «Soldi – precisa il direttore sanitario Valentino Lembo – che verranno utilizzati per migliorare altri ambiti dell’Ospedale». Attualmente la struttura sestese ha in uso quattro collegamenti per due differenti tipi di ventilatori ed è in grado di trattare a domicilio quattro pazienti contemporaneamente. «Abbiamo trattato sinora – conclude Foresi – circa 35 pazienti con questo sistema e fra non molto avremo a disposizione otto collegamenti». Un metodo efficace soprattutto nei risultati, considerando che il 70 per cento circa dei pazienti ha aderito alla terapia.


Un punto chiave alla base della terapia
«La scelta della maschera è fondamentale»

Passeggiando lungo il reparto di Pneumologia e Fisiopatologia Respiratoria, a metà del corridoio ci si imbatte in un grosso armadio. All’interno, decine e decine di maschere, che andranno collegate al ventilatore. «Dobbiamo offrire al paziente – dichiarano gli addetti ai lavori – il massimo comfrot possibile. Ecco perché la scelta della maschera è il punto fondamentale dell’intera terapia». Ad accompagnare il paziente in questo delicato momento, l’Ospedale di Sesto ha a disposizione il dottor Tommaso Vitale, tecnico laureato in Neurofisiopatologia. Anche il lavoro di Vitale rappresenta un piccolo ‘primato’ per l’Ospedale di Sesto, essendo l’unica struttura pubblica in Lombardia ad avere con un contratto di assunzione a tempo pieno una tale figura in un reparto di Pneumologia. «L’esito dell’intera terapia – racconta Vitale – dipende dal momento in cui il paziente indossa per la prima volta la maschera. Per questo motivo sono presenti così tanti modelli nel nostro armadio». In quanto punto fondamentale, l’attenzione al paziente è massima: accettare di dormire per tutta la notte con un apparecchio sul naso non è né semplice, né scontato. «Negli ultimi anni, inoltre, i livelli di comfort sono notevolmente aumentati. E nell’immediato futuro si potranno vedere anche nuovi modelli, con l’introduzione di nuovi materiali», prosegue il dottor Vitale. A conti fatti, deve essere la maschera ad adattarsi alle esigenze del paziente, motivo per cui ne esistono diversi tipi. Oltre a quella che copre il naso, esiste un modello che copre anche la bocca, per quelle persone che sono solite respirare durante il sonno con il cavo orale. In aggiunta al tecnico Tommaso Vitale e al primario il dottor Antonio Foresi, il personale dedicato al progetto del reparto di Pneumologia è composto anche dal coordinatore infermieristico Enzo Siciliano, da un infermiere part-time e da tre medici esperti.

 


PROGETTI FUTURI
L’obiettivo della struttura è aprirsi ai cittadini

La strada intrapresa dall’Ospedale di Sesto San Giovanni porta verso un’apertura sempre più totale alla cittadinanza. «È da sempre un riferimento importante per gli abitanti della città dove vi trovano i servizi necessari al mantenimento della loro salute», dichiarano dalla direzione. Con la consapevolezza di questa importanza, l’Ospedale ha programmato gli obiettivi futuri: «La struttura è anche un luogo di incontro dove convergono ogni giorno molte persone per motivi diversi, dove possono svilupparsi nuove relazioni, aperto a tutti coloro che intendono mettere a disposizione risorse per il bene comune e dove cultura e salute possono generare occasioni di utilità sociale».



La solidarietà scende in campo per i bambini

Grande successo per il torneo di calcio

La dinamicità dell’Ospedale di Sesto San Giovanni emerge dai tanti progetti di collaborazione messi in piedi nell’ultimo periodo. Tra questi, uno ha coinvolto gli studenti del Liceo Artistico De Nicola di Sesto, nell’ambito del piano ‘Alternanza Scuola-Lavoro’.
Nei mesi scorsi le attività svolte dai giovani artisti hanno già prodotto la realizzazione di pannelli pittorico-decorativi raffiguranti i contenuti trattati negli incontri col personale sanitario, trasformati ed espressi artisticamente tenendo in considerazione i Servizi ospedalieri ai quali sono destinati e le caratteristiche degli utenti che vi si recano. Il reparto di Pneumologia, per esempio, è stato abbellito con decorazioni tutte riguardanti il tema del ‘respiro’. E il prossimo reparto, in ordine di tempo, in cui verranno realizzate le opere è quello di Pediatria. Per il materiale necessario, il Rotary Club Cinisello Sesto San Giovanni ha deciso di devolvere l’intero ricavato della quindicesima edizione del suo tradizionale torneo di calcio per bambini tra i 9 e i 12 anni. Negli ultimi anni il Rotary ha donato più di 100mila euro in beneficenza, scegliendo di sostenere quest’anno le spese di acquisto dei materiali utili a decorare una superficie di circa 350 mq della nuova Pediatria. Al torneo hanno partecipato più di 500 bambini, di 18 diverse società sportive per un totale di 32 squadre partecipanti e 3.500 persone che hanno assistito alle competizioni. La categoria Pulcini 2008 è stata vinta dall’Arcellasco, trionfo invece per la Football Sesto 2012 nei Pulcini 2009. Negli Esordienti 2006 si registra la vittoria per il Vedano, mentre per la medesima categoria dei 2007 ad alzare la coppa è stata la Rondinella. «È stato uno spettacolo di gioia – ha commentato Valentino Lembo, direttore sanitario dell’Ospedale – per i ragazzi che hanno partecipato, di orgoglio e soddisfazione per i genitori che hanno assistito e anche per il Rotary Club che ha organizzato».