Il piano di rientro è da rifare

La Corte dei Conti ha espresso le sue valutazioni in merito al piano di rientro, approvato dal consiglio comunale, legato al disavanzo nei bilanci.
Il verdetto è che non risulta possibile recuperare tutti i 21 milioni di euro con il piano trentennale, ma solo una parte.
«Purtroppo dalla deliberazione della Corte dei Conti – commenta Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni – emerge che la situazione economica del bilancio comunale è ancora più grave per l’ente rispetto al previsto. Il buco di bilancio di 21 milioni, ereditato dalla gestione del Pd, costituisce un pericolo per il Comune».
Per oltre 10 milioni di euro, quelli corrispondenti al debito di ordinaria gestione finanziaria 2015-2016-2017, andrà predisposto un nuovo piano di rientro, mentre per i restanti 11 (per la gestione fino al 2014) è confermato il piano trentennale.
«Siamo quindi ufficialmente in una situazione di pre-dissesto dell’ente – prosegue Di Stefano – da cui usciremo solo avviando nelle prossime settimane la procedura di riequilibrio finanziario che comporterà la formalizzazione del nuovo piano di rientro di 4 anni che andrà approvato in consiglio comunale come indicato dalla Corte dei Conti e dall’articolo 243 bis del Tuel. Il termine di 4 anni è legato a un indice collegato alla percentuale di debito (10 milioni) rispetto agli impegni di spesa (70 milioni), una quota che non consente all’ente un risanamento in più anni. Subiamo gli errori del passato e tocca alla nostra amministrazione risanare questo ‘buco’ cercando soluzioni difficili che non vadano a colpire i cittadini. Con la vendita delle farmacie stiamo sistemando lo squilibrio di cassa (i 14 milioni di debito verso i fornitori). I restanti 21 saranno in questo modo ripianati: 11 milioni con il piano trentennale già approvato e 10 con un nuovo piano di rientro in 4 anni».
Non tarda ad arrivare la risposta dei Dem: «Sul piano di rientro proposto dal sindaco, il Partito Democratico sestese era stato fortemente contrario, e in consiglio aveva proposto alternative costruttive e concrete denunciando le criticità che avrebbero potuto portare a questo risultato – dichiarano Nicola Lombardo e Roberta Perego, segretario e capogruppo del Pd -. Il sindaco non ha voluto ascoltare le opposizioni, preoccupato solo di utilizzare Sesto per la sua continua campagna personale. Gli ricordiamo che il pre-dissesto non è un passaggio necessario ma una scelta politica».