Allerta meteo Tutti i danni del Nordmilano

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Alberi caduti ma fiumi sotto controllo

Una vera e propria bufera, quella che si è abbattuta nel weekend e fino a lunedì sera nel Nordmilano. Dopo le temperature tropicali di metà ottobre, il maltempo si è arrivato violentemente in tutta Italia causando 12 vittime e colpendo anche i Comuni dell’hinterland milanese.
L’allerta meteo, con bollino arancione, è strata emanata già da venerdì 26 ottobre, quando i volontari della protezione civile sono entrati in azione presidiando il territorio, coordinati dai sindaci assieme a polizia locale e vigili del fuoco. E i danni non si sono fatti attendere: il principale colpevole è stato il forte vento, che da Cinisello a Sesto ha provocato la caduta di diversi alberi. Le forze della protezione civile si sono concentrate soprattutto su Sesto: «In via Pisa, al 442, un albero è caduto sui fili della corrente elettrica, così come in via Marzabotto, tanto che lì è intervenuta anche l’Enel», racconta il presidente del nucleo di volontariato e protezione civile dei Carabinieri. «In via Canducci – prosegue – all’altezza del villaggio Falck, un albero è caduto su un’abitazione, creando dei danni alla struttura. Nella giornata di martedì, un altro albero è caduto in via Manin, senza creare danni particolari».
Disagi anche a Cinisello, dove un albero si è abbattuto su una macchina, in via San Giuseppe, quartiere Borgomisto. Immediatamente sono intervenuti i vigili del fuoco. In via Sant’Ambrogio invece, un albero è stato abbattuto e due sono tenuti sotto controllo perché pericolanti. Fra Cinisello e Sesto, gli interventi della protezione civile sono stati una ventina, dalle 15 del lunedì alle 5 del mattino di martedì. «I volontari del corpo cinisellese – specifica il presidente Vincenzo Acquachiara – sono stati circa una decina nella notte di lunedì, intervenendo in aiuto anche su Sesto. Il Lambro, sorvegliato speciale poiché si temevano inondazioni, è rimasto sotto al livello di pericolo».
Risparmiati dalle trombe d’aria i Comuni di Cusano e Bresso, dove la pista ciclabile che da via Matteotti che porta verso il Campovolo è rimasta bloccata per la caduta di un albero. Lo ‘spauracchio’ del Seveso non ha invece causato situazioni di pericolo: «L’allarme esondazione è rientrato nella mattina di domenica – spiega il coordinatore del gruppo di Cusano Loris Munizza -, alle 7.30 l’acqua era mezzo metro sotto la soglia di pericolo. Anche le vie Pace e Galvani, che si trovano a ridosso dell’argine, non hanno subìto alcun danno». Questa volta, infatti, da Cormano a Milano, il Seveso è rimasto nel suo letto, e una spiegazione c’è: «Con lo sformatore aperto a Palazzolo – spiega Claudio Agostinelli, presidente del gruppo bressese – l’acqua viene deviata e si evita l’esondazione». La situazione è rimasta strettamente monitorata fino a martedì. I sindaci di Cinisello, Bresso e Sesto hanno emanato ordinanze di chiusura dei parchi pubblici e a Sesto il cimitero nuovo ha serrato i cancelli per riaprirli solo mercoledì mattina.