Ghilardi: «Il mio primo anno da sindaco del dialogo»

Il primo anno da sindaco di Cinisello Balsamo è passato molto rapidamente per Giacomo Ghilardi. Il più giovane primo cittadino, 33 anni, il 25 giugno del 2018, al ballottaggio con Siria Trezzi, portava il centrodestra a una storica vittoria delle elezioni comunali.

Ghilardi è stato ospite nella redazione de Il Gazzettino Metropolitano, dove abbiamo fatto un bilancio dei primi 365 giorni del suo mandato. «È stato
un anno molto intenso – confessa Ghilardi -. Di cose siamo riusciti a farne già parecchie. Cinisello è una città che ha voglia e bisogno di vivere, con un’attenzione maggiore da parte dell’amministrazione». Sono due le parole chiave che hanno
segnato questo primo anno: dialogo e sicurezza. «Gli obiettivi della campagna
elettorale – dichiara – e quelli del mandato sono da portare a termine
nell’arco dei 5 anni. Il tema della sicurezza è davvero sentito in città: da
parte dei cinisellesi ci veniva chiesto un cambiamento. E nel primo anno
abbiamo messo in campo una serie di azioni che davvero sono incisive e di cui oggi vediamo i frutti. C’è ancora da fare, ma la cosa fondamentale è che queste azioni sono state messe in campo in un solo anno. Questa è la vera svolta: volere è potere. Abbiamo fatto veramente più di quanto mi aspettassi nel primo anno».

Non solo potenziamento della polizia locale, ma in questa direzione vanno anche diverse ordinanze sindacali: «Nei prossimi giorni – annuncia il sindaco – ne arriverà
un’altra per provare ad arginare il problema dei nomadi che girano in
città. Sarà un’ordinanza anti-camper per fare in modo che su quelle vie dove oggi prettamente abbiamo quel problema, verrà risolto con uno sgombero immediato
e la rimozione dei camper. È un’ordinanza sindacale che ovviamente avrà una ripercussione positiva nell’intera città». Quanto al dialogo, invece, Ghilardi ci
confessa la sua felicità: «I progetti realizzati sono stati tanti, alcuni
programmati e che vedranno la luce nei prossimi mesi o nei prossimi anni,
come l’illuminazione pubblica, l’abbattimento dell’ecomostro del Bassini o l’arrivo della M5. Però uno mi sta particolarmente a cuore perché riguarda il lato umano della città: il progetto ‘porte aperte’. Il più semplice, a costo zero, che è stato attuato fin dal giorno dopo che sono state vinte le elezioni e che ha coinvolto tanti cittadini, con
la necessità di venire in Comune e parlare con il sindaco. Ma soprattutto
anche tanti piccoli cittadini: abbiamo incontrato molti bambini. Ecco, proprio loro danno quel qualcosa in più, che ti fa davvero capire che c’è un futuro per questa città. Una comunità che guarda al domani è una comunità che vince».

E a proposito di dialogo e futuro, Ghilardi e la sua amministrazione sono già pronti a lanciarsi in nuove sfide: «Il 21 e il 28 giugno partiremo con incontri mirati:
l’obiettivo è arrivare a un nuovo progetto di piazza Gramsci». Un
annuncio importante per un tema di stretta attualità, che andrà a sostituire quanto presentato lo scorso anno dalla precedente amministrazione, negli ultimi mesi
del mandato: «L’approccio sarà completamente diverso, è qui la
differenza tra il presente e il passato. Non partiremo dal progetto da presentare alla cittadinanza, ma dal costruirlo insieme. In queste due date saranno convocate
dodici tipologie di settori per costruire insieme una piazza diversa. Non presenteremo un progetto, lo costruiremo insieme perché piazza Gramsci deve essere il salotto di Cinisello Balsamo».

L’anno appena trascorso ha cambiato il ‘giovane’ Giacomo Ghilardi? «Il carattere è sempre lo stesso. Ho acquisito maggiore sicurezza: questo non è un lavoro, ma un servizio per i cittadini».

di Nicolò Gelao