L’impresa verde chiama la città: la realtà di ‘Ortofficina’

Il ritorno alla terra, la voglia di sporcarsi le mani, la soddisfazione di autosostenersi coltivando ‘il proprio orticello’. Sono diversi i motivi per cui sempre più ragazzi ogni anno decidono di tornare a occuparsi di agricoltura.

Ma l’impresa di tre giovanissimi cresciuti tra Desio e Nova Milanese è ancora piuttosto unica nel suo genere: Marco Fossati, Matteo Sala e Nicolò Scalise hanno deciso di adottare un campo di due ettari (18mila metri quadri) in centro città a Nova e hanno appena partecipato al Mercato Qb di Cinisello. «L’idea – racconta Matteo Sala, 23 anni laureato in Agraria  – ci è venuta parlando con l’assessore all’Ecologia Andrea Apostolo. Quel terreno è sempre stato coltivato secondo i criteri convenzionali, quindi a grano, noi ce ne occupiamo con un intento diverso, quello di fare agricoltura sociale e creare lavoro con la vendita di ortaggi, piante officinali e miele». E così il campo di via Fiume, tra la scuola evangelica e quella elementare, da marzo ha cambiato vita, passando in comodato d’uso gratuito ai ragazzi per 10 anni.

I tre hanno fondato una società agricola, Ortofficina, e scritto un progetto che li impegna a rendere il terreno un luogo aperto alla cittadinanza. «Agricoltura sociale significa usare lo spazio come luogo di aggregazione e socialità – precisa Matteo -. Dall’anno prossimo, firmeremo una convenzione con il Comune di Nova per accogliere dalle 20 alle 40 classi degli istituti scolastici per progetti di educazione ambientale. Organizzeremo giornate aperte con camminate agronomiche e collaboriamo con alcune cooperative per l’inserimento lavorativo di persone disabili o richiedenti asilo. Ma soprattutto il terreno è diventato un luogo di presidio costante, si valorizza uno spazio che è patrimonio di tutti». L’impresa verde dei ragazzi di Ortofficina è stata fatta tutta a mano: «Speriamo l’anno prossimo di riuscire a comprare un piccolo trattore agricolo, fare tutto manualmente è stata la difficoltà più grossa finora». Da fine marzo, i ragazzi hanno iniziato a coltivare 30 specie differenti e 60 varietà diverse fra piante orticole e officinali, arrivando a rifornire i cittadini con la filiera corta dei Gas, anche fuori Nova: in zona Isola a Milano e a Cinisello Balsamo. Collaborano con un ristorante di Cusano Milanino e due volte a settimana partecipano con una bancarella al mercato slow food di Cusano e Cinisello.

Una domanda, quella dei cittadini, che supera l’offerta. Matteo però non è stupito: «L’agricoltura è qualcosa che l’uomo si porta dietro da sempre, una pratica che unisce e attrae. Fra l’altro, il nostro è un modello replicabile: due ettari coltivati a ortaggi soddisfano il fabbisogno di 80 o 90 famiglie, quindi sarebbe utile se nascessero altri campi per arrivare a tutte le persone».

di Noemi Tediosi