Città della Salute: quale futuro a Sesto San Giovanni?

Immagine di repertorio

Uno Spazio Talamucci gremito, quello che ha ospitato nei giorni scorsi un appuntamento in cui si è discusso del futuro della Città della Salute. A organizzare l’incontro nella sala di via Dante a Sesto San Giovanni il Partito Democratico cittadino, dopo che in consiglio comunale era stato chiesto in un ordine del giorno di portare il dibattito direttamente in città, raccogliendo attorno al tema le varie opinioni dei residenti. 

Un confronto che è stato organizzato ‘in proprio’ dopo la bocciatura della proposta. L’aspettativa del Pd sull’incontro, infatti, era conoscere l’opinione dei sestesi su questo progetto ambizioso per l’intera Regione e non solo per i Comuni del Nordmilano. «Si parla – ha ricordato durante l’incontro l’ex sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò – di due importantissimi istituti di cura e ricerca pubblici, il Besta e l’Istituto dei Tumori, che attualmente si trovano in strutture inadeguate per i pazienti, per i medici e per i ricercatori». 

Nasce da qui, nel 1998, il progetto di Città della Salute, immediatamente sposato dall’allora amministrazione di centrosinistra: «Non è un semplice trasloco di due strutture, ma un progetto scientifico all’avanguardia – prosegue Chittò -. Sesto si fece trovare pronta, mettendo a disposizione terreni pubblici già bonificati. Oggi l’amministrazione mantiene un atteggiamento ‘notarile’ sull’argomento. Ma la trasformazione di una città la si governa anche attraverso l’accompagnamento di progetti così importanti».

Un’importanza più volte sottolineata anche dal vicepresidente del consiglio regionale Carlo Borghetti: «Non solo per Sesto San Giovanni – ha dichiarato -, ma per Città Metropolitana, Regione Lombardia e per l’intero servizio sanitario lombardo, quindi per tutti noi». Per il futuro della Città della Salute bisogna segnare sul calendario la data del 20 febbraio: «Questa firma è attesa da più di un anno, ma solamente il 20 febbraio il Consiglio di Stato entrerà maggiormente nel merito della sua sentenza. Intanto, le cose vanno avanti».

E l’iter prosegue, appunto, anche attraverso il confronto con le altre forze politiche presenti a Sesto San Giovanni. Tra loro, in Sala Talamucci era presente Paolo Vino della lista civica Giovani Sestesi: «Raccogliamo l’invito: quando il Pd era alla maggioranza, l’unica forza politica dell’opposizione che sosteneva il progetto di Città della Salute eravamo proprio noi dei Giovani Sestesi. L’appello a Monica Chittò è che il suo sapere venga messo a disposizione per parlarne sempre di più».

«Ringraziamo il Pd per questa occasione di confronto – ha aggiunto Michele Foggetta di Sinistra Italiana -. Senza voler fare retorica, siamo davvero qui a parlare di un progetto con cui la sinistra voleva provare a dare una politica di più ampio respiro a questa città».

In conclusione, anche l’ex sindaco Giorgio Oldrini è intervenuto: «La Città della Salute è stata pensata per dare a Sesto San Giovanni un futuro che fosse all’altezza del suo passato. Molti sono stati gli ostacoli che abbiamo incontrato durante il cammino, ma è un impegno che merita di essere portato avanti nonostante le divisioni».